Montebello Jonico – Mentre quotidianamente si apprende di sospensive del TAR e di ripristini di organici e classi per le scuole interessate dai tagli decretati dall’Ufficio Scolastico Provinciale, nel piccolo comune del reggino continuano le polemiche per la soppressione di una classe prima di scuola secondaria. La soluzione individuata dalla dirigenza dell’Istituto Comprensivo montebellese e consistente nell’avvio di una pluriclasse nel plesso di Montebello Centro, infatti, non ha soddisfatto per nulla le aspettative dei genitori degli alunni coinvolti nella vicenda. Dopo le manifestazioni di protesta, che hanno contraddistinto l’avvio dell’anno scolastico e che hanno visto gli scolari astenersi dal seguire le lezioni fino al 30 di settembre, la questione è stata caratterizzata da una vera e propria escalation di iniziative, culminata in un esposto col quale «i genitori degli alunni iscritti alle classi prima e seconda della scuola secondaria di Montebello Jonico» chiedono di indagare sui presunti illeciti che si sarebbero verificati durante l’iter procedurale conclusosi con l’istituzione della contestata pluriclasse nel plesso montebellese. Sul dettagliatissimo documento, indirizzato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla Prefettura di Reggio Calabria ed all’Ufficio Scolastico Regionale di Catanzaro, si legge di deliberazioni del Consiglio d’Istituto mai eseguite, disposizioni legislative sull’istituzione delle pluriclassi non rispettate, rilasci di nullaosta di trasferimento non necessari e conseguenti danni all’erario pubblico. Andando al merito dei fatti, nello specifico, vengono lamentati il mancato rispetto di un disposto del Consiglio d’Istituto del 22-9-2008 nel quale si era «addivenuti alla conclusione ed alla successiva deliberazione di distribuire le tre prime classi disponibili nei tre centri principali del comune (una a Fossato, una a Montebello, ed una a Saline)». Tale deliberazione, secondo quanto scritto nel documento in questione, è stata totalmente disattesa dalla creazione della pluriclasse di Montebello Centro che, oltretutto, sarebbe in palese contrasto con una legge secondo cui «gli alunni delle pluriclassi non possono essere in numero superiore a dodici unità». Ma i firmatari dell’esposto vanno oltre e, nel loro scritto, tirano in ballo anche Loris Nisi, primo cittadino di Montebello Jonico che, unitamente alla Dirigente Scolastica Maria Morabito, a distanza di qualche giorno dalla deliberazione del Consiglio d’Istituto, li avrebbe contattati chiedendo loro di controfirmare un documento dove dichiaravano di accettare la creazione della pluriclasse mettendoli, di fatto, in condizione di dover operare una scelta tra «firmare o vedere i propri figli privati del sacrosanto diritto allo studio». Seguitano, quindi, le incomprensioni tra le istituzioni e i genitori che, preoccupati per futuro scolastico dei propri figli, continuano a chiedersi come mai il comune di Montebello, a differenza della stragrande maggioranza degli altri comuni calabresi colpiti dal provvedimento, non abbia inteso proporre ricorso al TAR chiedendo la sospensione del controverso atto emanato dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:04 AM,
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