Montebello, quando Suraci respingeva le offerte di Nisi e maggioranza e opposizione erano distinte
giovedì 4 giugno 2009
Delega alle politiche industriali.
Credo sia difficile rintracciare nella storia d’Italia un caso simile.
Un caso da guinnes dei primati tentato dal sindaco Nisi.
Egli, appena eletto e nella seduta di insediamento del consiglio comunale, nel distribuire assessorati veri e deleghe di consolazione ai suoi consiglieri di maggioranza ne annuncia anche per il capo gruppo dell’opposizione (Ugo Suraci): quella per le politiche industriali.
Non mi interessa tanto di capire le ragioni ( o i ragionamenti) che stanno dietro tale “innovativa proposta”: calcolo politico, ingenuità, provocazione o altro.
Il fatto comunque evidenzia spregiudicatezza politica e disconoscenza delle regole della democrazia e del rispetto per il ruolo dell’opposizione.
Il voto del 13 giugno (1999), comunque, ha espresso una maggioranza ed una opposizione.
Dovere e compito della prima è di governare, della seconda sono quelli del controllo e del contributo di proposta, partendo sempre dal proprio punto di vista e nelle sedi istituzionali di confronto.
Era perciò doveroso respingere immediatamente, pubblicamente ed in modo energico il tentativo del Sindaco di creare confusione nella pubblica opinione.
Non avessi fatto ciò (altro che “ringrazio ma non è opportuno”), molto probabilmente saremmo ancora sommersi dalle risate di tutta Italia e sotto i riflettori degli analisti politici accorsi per esaminare la qualità della “colla” che teneva tutti (maggioranza e minoranza) sotto lo stesso “tetto”.
Non significa che l’opposizione non intende dare il proprio contributo (anzi è pronta ed ha tutte le capacità per farlo) sulle questioni che incidono fortemente sul futuro del paese, come lo è sicuramente la questione industriale.
Deve avvenire, però, nelle sedi istituzionali (esistenti o da costruire) e nel rispetto pieno del ruolo di ciascuna componente del Consiglio Comunale.
Il futuro prossimo ci dirà se la proposta di Nisi fu atto di ingenuità politica (per inesperienza) o un atto di calcolato opportunismo nel tentativo di spegnere l’azione dell’opposizione, coinvolgendola nella gestione del potere.
(dal giornale “Il Comune di Montebello Jonico”, 11 agosto 1999)
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:52 PM,