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Area industriale Saline Joniche, interviene anche il PdCI

«Non è in alcun modo possibile immaginare per Saline Joniche (RC) una vocazione diversa da quella dello sviluppo turistico e della valorizzazione delle risorse, tipiche di quel territorio. L'idea sciagurata, messa in piedi dalla SEI, multinazionale svizzera, di realizzare una centrale a carbone nell'area della ex Liquichimica, rientra nella logica perpetrata per decenni dai grandi gruppi finanziari di utilizzare il Meridione d'Italia ed, in particolare, la Calabria come una pattumiera per gli scarti industriali o al meglio come un serbatoio energetico da spremere e sfruttare all'inverosimile». Lo ha dichiarato Michelangelo Tripodi (Pdci), assessore all'Urbanistica della Regione Calabria. «In questo quadro si registra - dice Tripodi - la forte responsabilità delle Ferrovie dello Stato, che dopo aver chiuso il modernissimo stabilimento dell'OGR, sottraendovi tutti i macchinari che sono stati spostati nelle officine del Nord, completando l'azione di smantellamento e di liquidazione. Tutto questo rientra in una logica di netta contrapposizione con i progetti di sviluppo che la Regione aveva previsto in tempi non sospetti in quella importante area paesaggistica della provincia di Reggio Calabria». «Già due anni fa, quando si paventò l'ipotesi di una svendita delle OGR, il Partito dei Comunisti Italiani si era opposto fermamente, visti anche i forti interessamenti che si prefiguravano da parte di cosche criminali egemoni, che avevano messo l'occhio sull'ennesima gallina dalle uova d'oro. E' possibile assicurare che oggi, con il bando di vendita, emesso dalle Ferrovie dello Stato e con una multinazionale pronta ad acquistare l'area si possano evitare ulteriori interessamenti criminali? E' assolutamente necessario - sostiene Tripodi - fermare quest'ennesimo tentativo di scempio. Già da lunedì porterò in Giunta Regionale la questione di modo che si possa prontamente intervenire affinchè le Ferrovie ritirino il bando e si raccordino finalmente con la programmazione che la Regione ha previsto per l'area di Saline. Un impegno che la Giunta ha profuso attraverso lo stanziamento di 50 milioni di euro per la bonifica e la riqualificazione del porto e della costa circostante e per la valorizzazione delle prospettive turistiche dell'intera area di Saline. Un provvedimento, questo, di segno totalmente contrapposto ed alternativo a quello proposto dalla SEI che invece vorrebbe tarpare per sempre le vocazioni turistiche e le peculiarita' paesaggistiche e territoriali di quell'area. Un altro scempio che i cittadini della Calabria - conclude Tripodi - non possono e non vogliono permettere».

Fonte ASCA

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:20 PM,

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