Delibera della giunta regionale contro la centrale a carbone, che mette a tacere la questione. A relazionare in giunta sulla questione è stato l'assessore all'urbanistica Michelangelo Tripodi, il quale ha ricordato che per bonificare l'area di Saline e per rendere turistica l'intera area, porto compreso, la Giunta Loiero ha previsto di investire 50 milioni di Euro già approvati dal Cipe.
Saline si può rilanciare solo con il turismo. Questa è la linea della Regione che non ha alcuna intenzione di modificare il suo piano energetico, un piano che esclude categoricamente il carbone.
Il presidente Loiero non transige su questo punto, ma è tutto il consiglio regionale ad essere compatto su questo versante.
L'assessore regionale Michelangelo Tripodi solleva due problemi: "La società svizzera che intende utilizzare la centrale dovrebbe utilizzare il porto per scaricare il carbone e nello stesso tempo fa sapere che lo stesso porto potrà avere una finalità turistica. Non esiste alcun porto al mondo che sia un bacino carbonifero e possa coesistere con il turismo".
L'assessore regionale sottolinea, in secondo luogo, la posizione di netta chiusura della stragande maggioranza della classe politica calabrese. Si sta verificando, dice Tripodi, la stessa situazione del 1985 quando il territorio ha avuto ragione sulla volontà del governo nazionale, dico governo nazionale, che voleva costruire le centrale dell'Enel a Gioia Tauro.
Adesso, sventata la costruzione della centrale, abbiamo il porto più importante del Mediterraneo!
E Saline dovrebbe diventare uno dei più importanti poli turistici della Calabria, invece che, come vuole la Sei, diventare un paesaggio spettrale ricoperto da una coltre di cenere...
(Nella foto lo stemma della Regione Calabria)
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postato da Miguel Cervantes; alle 8:04 PM,
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