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Addio, Beniamino!!!






Grande commozione per la morte di Beniamino (Mino) Reitano
Beniamino Reitano è nato il 7 dicembre del 1944 a Fiumara, piccolo paesino in provincia di Reggio Calabria.
Fin dalla nascita, è orfano della madre la quale muore a soli 27 anni nel darlo alla luce.
Di famiglia povera, studia per 8 anni al conservatorio di Reggio Calabria suonando il pianoforte, il violino e la tromba.
A dieci anni è ospite della trasmissione televisiva La giostra dei motivi, presentata da Silvio Gigli.
Muove i primi passi della sua carriera musicale suonando ai matrimoni insieme ai suoi fratelli Antonio Reitano, Vincenzo (Gegè) Reitano e Franco Reitano (il nome del complesso varia tra Fratelli Reitano, Franco Reitano & His Brothers, Beniamino e i Fratellli Reitano), e con loro partecipa al Festival di Cassano Jonico ed alla Rassegna della musica calabrese.
Nel 1961 incide il suo primo 45 giri, con le canzoni "Tu sei la luce" e "Non sei un angelo", che gli procura il primo trafiletto su una rivista nazionale, "TV Sorrisi e Canzoni" (n° 32 del 6 agosto 1961).
Alla fine dello stesso anno si trasferisce in Germania, dove il gruppo è scritturato per una serie di esibizioni, tra cui un club in cui suonano insieme ai Beatles ai loro esordi (Reitano raccontò in seguito in molte occasioni l'episodio, ed il fatto di aver legato in particolare con John Lennon).
Tornato in Italia pubblica nel 1963 il suo secondo 45 giri, "Robertina twist", ed il terzo, "Twist time".
Nel 1965 partecipa al Festival di Catrocaro, cantando in inglese "It's over", un pezzo di Roy Orbison, piazzandosi in finale.
Ottenuto un contratto con la Dischi Ricordi, pubblica nel 1966 "La fine di tutto", versione in italiano di "It's over", e l'anno successivo (1967) debutta al Festival di Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, "Non prego per me", in coppia con The Hollies, il gruppo di Graham Nash.
In estate partecipa con "Quando cerco una donna" al Cantagiro 1967.
Passa poi alla Ariston Records di Alfredo Rossi e nel 1968 è in hit parade con "Avevo un cuore" (che ti amava tanto) e “Una chitarra cento illusioni”.
Nello stesso anno scrive una delle sue canzoni più significative, "Il diario di Anna Frank", portata al successo dai Camaleonti.
Scrive inoltre "Quel ragazzo che non sorride mai", portata al successo da Alessandra Casaccia.
Nel 1969 ritorna al Festival di Sanremo con "Meglio una sera piangere da solo" in coppia con Claudio Villa.
Nello stesso anno scrive la musica di "Una ragione di più", portata al successo da Ornella Vanoni, su testo di Franco Califano e della stessa Vanoni, e pubblica l'LP "Mino canta Reitano", che contiene tra le canzoni una cover di "Prendi fra le mani la testa", successo di Riki Maiocchi scritto sempre da Mogol-Battisti.
Nell'estate dello stesso anno partecipa al Cantagiro 1969 con "Daradan".
L'anno successivo (1970) scrive "Canne al vento", portata al successo da Giovanna.
Altro successo del periodo è "Gente di Fiumara", canzone dedicata al suo paese natale.
Nel 1971 vince la manifestazione canora "Un disco per l'estate" con "Era il tempo delle more", uno dei suoi dischi più venduti.
Torna alla manifestazione nel 1973 con "Tre parole al vento".
Sono gli anni in cui consegue una serie di successi e riconoscimenti, con tournèe in tutto il mondo.
Partecipa inoltre per otto anni a "Canzonissima", guadagnandosi sempre la finale e classificandosi tra i primi posti.
Nel 1974 incide "Dolce angelo", cover di "Sugar baby love", successo dei The Rubettes.
Non mancano le partecipazioni in numerosi show televisivi e la composizione di sigle musicali, tra cui la più nota è "Sogno", dal programma "Scommettiamo?", del 1976, condotto da Mike Bongiorno sulla prima rete Rai.
Nel 1988 si ripresenta a Sanremo cantando "Italia", scritta per lui da Umberto Balsamo. Con questa canzone, che esprime tutto l'amore di Reitano per il suo Paese, arriva solo sesto ma il pezzo è particolarmente apprezzato dal pubblico e sarà destinato a diventare un evergreen della musica italiana.
Purtroppo questo suo sano (ma forse anacronistico per l'epoca) patriottismo non viene capito da tutti nel mondo dello spettacolo e lo fà oggetto, negli anni seguenti, di un'ironia e di uno sberleffo immeritati ed eccessivi.
Al Festival della canzone italiana andrà poi nel 1990 ( “Vorrei”), nel 1992 (“Ma ti sei chiesto mai”), e nel 2002 (“La mia canzone”).
Nel 2001 partecipa al Concerto di primavera tenutosi al Taj Mahal, storico casinò di Atlantic City, insieme a Mario Merola, Anna Calemme e Little Tony.
Come attore la sua partecipazione più significativa è nel film "Sono pazzo di Iris Blond" del 1996 di Carlo Verdone, nel quale interpreta se stesso con discreta autoironia.
Nel 2007 gli viene diagnosticato un cancro all'intestino: egli affronta serenamente la malattia anche grazie al conforto della fede cattolica. Per tale motivo subirà anche due interventi chirurgici, l'ultimo nel novembre 2008.
Il suo ultimo concerto dal vivo è stato nel novembre 2006 a Pescara, città che non ha mai smesso di amare, ed è stato ripreso in parte dalle telecamere di Raitre.
Nel 2007 ha regalato poi un'ultima commovente esibizione dal vivo nel programma televisivo "Piazza Grande" su Raidue.
La sua ultima apparizione televisiva, questa volta senza cantare in quanto molto debilitato, è stata invece nel febbraio 2008 a "La vita in diretta" .
Non ha mai nascosto la sua simpatia per l'Inter; per la squadra nerazzurra, negli anni '70 compone l'inno "Alè Inter", dedicato ai campioni d'Italia di allora.
Si spegne il 27 gennaio del 2009 ad Agrate Brianza
Addio, Beniamino!!!
Un calabrese vero, genuino, di una bontà e generosità fuori dal comune.
Un esempio, come artista e come uomo, da seguire per tutti quelli (critici, attori, cantanti ecc.) dello spettacolo che, purtroppo, gli hanno reso quello che meritava soltanto dopo la morte.
(Nelle foto Mino Reitano ad inizio carriera, e con il complesso insieme ai suoi fratelli nel 1960)

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postato da Miguel Cervantes; alle 7:08 PM,

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