Lo storico direttore della "Gazzetta dello Sport" aveva 78 anni Candido Cannavò era nato a Catania il 29 novembre 1930.
Iniziò la sua carriera all'età di 19 anni nel quotidiano “La Sicilia”, dove scriveva di sport, società e costume.
Nel 1955 esordì come corrispondente della Gazzetta dello Sport.
Cannavò fu collaboratore per lo sport della Rai, e nel 1981 diventò vicedirettore del giornale “rosa”.
Dal 1983 al 2002 fu direttore della famosa testata sportiva.
In 19 anni di direzione alla Gazzetta fu testimone del tempo: migliaia di campioni intervistati, molti Mondiali di calcio, 12 le Olimpiadi seguite, un incredibile numero di Giri d'Italia.
Lasciato il posto di direttore, Cannavò continuò a scrivere per la Gazzetta con le rubriche "Candidamente" e "Fatemi capire", pubblicando anche dei libri come "Una vita in rosa", "Libertà dietro le sbarre", "E li chiamano disabili".
Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano così lo ha ricordato: "Ha raccontato con passione e acutamente divulgato i valori di lealtà e di competizione che hanno reso sempre più popolare il gioco del calcio e lo sport italiano".
E' stato un campione di giornalismo ma anche di umanità, perchè non ha scritto solo di classifiche e di risultati, ma anche di storie e di uomini che stavano dietro a quegli eventi di sport.
Un medico mancato, è stato, ma anche un grande nel suo mestiere, come gli riconobbe, a suo tempo, Gianni Agnelli: "Non sapremo mai ciò che la medicina ha perso, visto che il giovane Cannavò ha deciso di diventare giornalista, ma sappiamo quanto ci ha guadagnato lo sport e noi con lui".
(Nella foto tratta dal sito:www.Gazzetta.it, Candido Cannavò)
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postato da Miguel Cervantes; alle 9:49 PM,
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