I Fossatesi nel mondo ricordano i defunti
mercoledì 31 ottobre 2007

L’Associazione Culturale
“I Fossatesi nel mondo”
deporrà
Presso il Cimitero di Fossato Ionico
una corona di fiori
in ricordo di tutti i Defunti Fossatesi
Programma della manifestazione:
• Ore 14,00 partenza del corteo da Piazza Municpio
• Ore 14,30 deposizione della corona sull’ossario comune del cimitero
La cittadinanza è invitata a partecipare
Info: www.fossatoionico.it e-mail: fossatesi@fossatoionico.it
Etichette: A Montebello Jonico
postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 10:18 AM,
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La Repubblica dei poveri
martedì 30 ottobre 2007

E siccome non abbiamo soldi, non ne spendiamo neppure, così anche l’economia ristagna, i consumi languono e la produttività ne risente. Per non parlare, poi, del precariato giovanile che paga – parole di Draghi – tutto il prezzo della famigerata flessibilità del lavoro. Una situazione che, come si diceva, appare talmente chiara agli italiani medi da far risultare quasi offensivo che, dopo anni, due dei principali protagonisti dell’economia di questo Paese scoprano lo status quo e lo spaccino come un allarme sociale a cui il governo dovrebbe mettere mano immediatamente, ben sapendo che questo, ora come ora, non è possibile.
Ma chi li dovrebbe aumentare questi salari se non gli industriali? E chi dovrebbe dare un secco taglio alla precarietà del lavoro se non sempre gli industriali, attraverso politiche salariali diverse dal massiccio ricorso alle partite iva? Insomma: perché Montezemolo dice che gli stipendi sono troppo bassi e il massimo che riesce a fare è aumentare di soli 30 euro gli stipendi degli operai della Fiat artefici, senza dubbio più di lui, del risanamento della principale azienda italiana? Spiace, in questa occasione, dare credito a Michela Vittoria Brambilla, la rossa del Cavaliere, che ha invitato, senza troppi convenevoli, il medesimo Montezemolo a “scendere dall’Olimpo per dare un’occhiata al Paese reale, che evidentemente non conosce”. Si fa presto a dire che questo Paese è allo sbando, senza governo da 12 anni, quando si pensa troppo alla politica e poco a fare prodotto. Ma, d’altra parte, la terza settimana non è certo un dramma che attanaglia Montezemolo. I suoi operai, però, sì. Eccome.
I dati parlano chiaro: secondo l’istituto di statistica europeo citato da Draghi, la retribuzione media oraria è, a parità di potere d’acquisto, di 11 euro in Italia, tra il 30 e il 40 per cento inferiore ai valori di Francia, Germania e Regno Unito. Ed è chiaro che, con questi salari, è del tutto inutile pensare di puntare sul benessere e sulla qualità della vita in generale: da noi si punta ancora alla sopravvivenza, non si può pensare certo al superfluo. “La variabile chiave”, secondo il governatore, resta ancora una volta il rilancio della produttività, unico elemento in grado di far aumentare il reddito delle famiglie in modo stabile. Lavorare di più per guadagnare di più, allora? Il problema è che questo non si può fare. Perché - ma questo Draghi non lo dice e neppure Montezemolo - il dato reale è che in Italia il lavoro non c’è. E quando ce n’è un po’ di più, i padroni fanno di tutto per non stabilizzarlo.
Il risultato è la litania di sempre. “La politica economica - ha detto Draghi - avrà successo se li aiuterà a scoprire nella flessibilità la creatività, nell’incertezza l’imprenditorialità”. A pancia vuota si crea male e la mancanza di incentivi verso l’imprenditoria giovane e innovativa fanno sembrare i consigli di Draghi parole vuote. Ci vorrebbero riforme strutturali pesanti, non solo sul fronte delle pensioni, come sostiene la Banca D’Italia (che ha nuovamente invitato ad alzare l’età pensionabile) ma soprattutto sotto il profilo della stabilizzazione del lavoro. Con un governo in stato comatoso e con una classe politica oggi sempre più impegnata alla salvaguardia di se stessa, non ci si può in alcun modo aspettare cambiamenti radicali a breve distanza. Ci si può attendere, ragionevolmente, solo un altro lungo periodo di incertezza. E, intanto, i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Che nessuno si lamenti se poi arriva Grillo e il grido di battaglia diventa “vaffaculo”.
Tutto, in fondo, sembra ruotare intorno alla solita questione: la precarietà giovanile. E su questo Draghi una ricetta l’ha presentata: “Occorre un contratto di lavoro che permetta di spalmare i costi della flessibilità su tutti” e non solo sui giovani. Ma comunque per i giovani le prospettive al momento non sono brillanti: “I diplomati o laureati entrati nel mercato del lavoro negli anni più recenti – ha aggiunto Draghi - percepiscono, in termini reali, una retribuzione prossima a quella che ricevevano coloro che entravano nel mercato del lavoro all’inizio degli anni Ottanta e inferiore a quella di coloro che entravano nei primi anni Novanta”. Ma, ha fatto tristemente notare il governatore, “i più bassi salari d’ingresso, in un contesto in cui quelli medi nell’economia hanno continuato anche solo moderatamente a crescere, non hanno schiuso profili di carriera più rapidi”.
E’ come, insomma, se sopra l’Italia ci fosse un grosso tappo che ne blocca lo sviluppo. E di chi è la colpa? Di una classe politica inadeguata, certo. Ma anche - e soprattutto – di una classe imprenditoriale che, a fronte di pesanti aiuti governativi (l’ultimo il cuneo fiscale, valore sei miliardi di euro) non ha fatto corrispondere un allargamento della base del lavoro. Facile e retorico dire, come ha fatto Montezemolo, che “ chi lavora nelle fabbriche ha lo stesso merito degli imprenditori”. Di sicuro, senza gli operai la Fiat non va avanti, mentre senza Montezemolo potrebbe sopravvivere ancora a lungo. Allora, chi conta di più? Chi dovrebbe guadagnare di più se la fabbrica va bene e la produzione si alza?
A parte qualche episodio, di stampo populista e momentaneo, non si è mai avuta notizia di un imprenditore che, a fronte del successo della propria impresa, abbia deciso di dividerne i meriti con chi ha lavorato per raggiungere il record di fatturato. Gli imprenditori, insomma, guadagnano sempre di più, gli operai continuano a guadagnare mille e duecento euro al mese. La Fiat vola, loro non riescono a pagare il mutuo di casa. E cominciano ad arrivare i pignoramenti. Già, perché la nuova emergenza si chiama “mantenere la casa”.
E se lo stipendio serve a sopravvivere fino alla terza settimana, l’aumento del mutuo della casa può rappresentare un dramma per migliaia di famiglie. Le stime, presentate dalle associazioni dei consumatori, hanno tracciato una mappa di ordinaria disperazione per molte famiglie: trovarsi alla porta l’ufficiale giudiziario è sempre più frequente. Con un aumento del 29% rispetto al 2006, è Napoli la città italiana in cui, quest’anno, è stimata la maggiore crescita del numero di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari: da 1.320 a 1.690. E nei primi otto mesi del 2007 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari nei principali tribunali - da Milano a Napoli, Firenze e Palermo - sono aumentati di circa il 20% rispetto all’anno scorso. In un elenco stilato dalle quattro associazioni si stima che questi atti cresceranno del 27% a Macerata (da 151 a 191), del 26% a Como (da 351 a 442), del 25% a Monza (da 691 a 866), del 22% a Milano (da 1.883 a 2.297) e del 21% a Roma (da 1.510 a 1.827).
E tutto questo accade mentre la politica si scuote solo quando si parla di legge elettorale. Le piazze si riempiono, le risposte latitano, la casta mira solo a salvaguardare se stessa. E Montezemolo a studiare la strada più breve per rubare la leadership del centrodestra a Berlusconi. Non servirà a molto, ma il “vaffanculo”, in questo momento, ci sembra l’espressione migliore.
Tratto da canisciolti.info
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:08 PM,
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Nuovi voli dall'Aeroporto dello Stretto
lunedì 29 ottobre 2007

AirOne, come già era stato comunicato, riprenderà la propria operatività a marzo 2008.
ItAli Airlines lascerà invece lo scalo reggino dal 5 novembre, interrompendo la propria operatività. La società di gestione ha lavorato negli ultimi giorni per trovare il modo di non interrompere il servizio sulle tratte rimaste scoperte. Tratte ormai consolidate, e per le quali da tempo non vengono sostenute le spese, come del resto succede anche con il collegamento da/per Venezia.
Grazie all'impegno di Consulta, che da quasi due anni si occupa di vendite sull'Aeroporto dello Stretto, da lunedì 19 novembre saranno operativi i nuovi voli da/per Torino e Bologna, ai quali si aggiungeranno i due collegamenti da/per Bari e Verona. I voli, in vendita da questa mattina tramite il sito www.consulta.it, prenotabili ed acquistabili anche, come di consueto, presso le agenzie di viaggio e la biglietteria dell'aeroporto, saranno operati a partire da lunedì 19 novembre per sei giorni alla settimana, escluso il sabato, ed avranno i seguenti orari:
Volo ISG 1030 Bari - Reggio Calabria (p. 9:35 - a. 10:50)
Volo ISG 1032 Bologna - Reggio Calabria (p. 16:15 - a. 18:05)
Volo ISG 1032 Torino - Reggio Calabria (via Bologna) (p. 15:10 - a. 18:05)
Volo ISG 1050 Verona - Reggio Calabria (via Bari) (p. 7:20 - a. 10:50)
Volo ISG 1031 Reggio Calabria - Bari (p. 18:40 - a. 19:55)
Volo ISG 1033 Reggio Calabria - Bologna (p. 11:40 - a. 13:25)
Volo ISG 1033 Reggio Calabria - Torino (via Bologna) (p. 11:40 - a. 14:30)
Volo ISG 1031 Reggio Calabria - Verona (via Bari) (p. 18:40 - a. 22:05)
Sogas e Consulta stanno inoltre verificando la possibilità di garantire una copertura, seppur minima, sulle tratte da/per Torino e Bologna nelle due settimane attualmente scoperte, dal 5 al 18 novembre. Nei prossimi giorni sarà comunicata l'eventuale fattibilità di voli aggiuntivi in questo senso. Per informazioni aggiuntive consultare il sito www.aeroportodellostretto.it.
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 7:50 PM,
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Precari Calabresi: Il Governo ripristina il finanziamento di 60 milioni

Nella foto il Vice Presidente della Giunta Calabrese, Nicola Adamo
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 2:34 PM,
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L'UMTS arriva a Fossato

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:09 AM,
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Ecco dove sono gli autovelox ( settimana dal 29 - 10 al 4 - 11)

- 29/10/2007 Statale 682 Jonio - Tirreno
- 30/10/2007 Autostrada A3
- 31/10/2007 Autostrada A3
- 01/11/2007 Autostrada A3
- 02/11/2007 Autostrada A3 - Statale 106 Jonica
- 03/11/2007 Autostrada A3 - Statale 682 Jonio - Tirreno
- 04/11/2007 Non sono previsti controlli in prov. di RC
Per conoscere la posizione degli autovelox nelle altre regioni cliccate qui
Per conoscere la posizione degli autovelox fissi cliccate qui
Fonte Ministero dell'Interno - Servizio Polizia Stradale
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 8:57 AM,
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Rifondazione Comunista lascia l'esecutivo regionale
venerdì 26 ottobre 2007

Tra le richieste inascoltate, di cui parla De Gaetano, c'è l'istituzione di una commissione etica per il controllo delle ingenti risorse che arriveranno in Calabria tramite i POR e un codice morale con regole rigide sul divieto di candidatura alle persone rinviate a giudizio per reati di 'ndrangheta e contro la pubblica amministrazione.
Alla conferenza stampa - alla quale erano presenti anche il segretario regionale del Prc, Pino Scarpelli, il responsabile enti locali del partito, Michele Di Palma e il consigliere regionale Damiano Guagliardi - De Gaetano non ha lesinato attacchi sulle decisioni non condivise dal Prc in materia di politica ambientale.
"Abbiamo chiesto la fine del commissariamento del settore rifiuti e che la Calabria possa decidere autonomamente e cambi politica in questo settore", ha dichiarato De Gaetano che poi, passando alla trattazione degli argomenti relativi alla sanità regionale, ha continuato: "I piccoli ospedali non vanno chiusi perché rappresentano un segno di democrazia" "non possiamo chiudere servizi ai cittadini svantaggiati che abitano nei piccoli paesi, soprattutto di montagna che non possono essere ulteriormente penalizzati. Siamo, invece, perché la medicina sul territorio sia incentivata, realizzando un sistema che aiuti ad evitare le file. In Calabria chi ha bisogno di cure deve attendere anche sei mesi".
In attesa della definizione della questione, comunque, Rifondazione Comunista rimane nella coalizione di centrosinistra. Non è escluso , infatti, che lo strappo possa essere ricucito entro quindici giorni se la Giunta regionale adeguerà il programma alle richieste del partito. In caso contrario, il Prc potrebbe abbandonare la maggioranza e confluire nell'opposizione.
Nella foto l'assessore regionale dimissionario Antonino De Gaetano (PRC)
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 8:12 PM,
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Maltempo: ripristinata la ferrovia Melito - Reggio

Fonte AGI
Nella foto la stazione ferroviaria di Melito Porto Salvo
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 7:43 PM,
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Bianchi: Rafforzare i presidi sui cantieri dell'A3
mercoledì 24 ottobre 2007

Fonte ansa
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 11:40 AM,
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Monasterace l'Udeur chiede l'intervento del Prefetto

Reggio Calabria li 23.10.2007
Segretario Provinciale dei Popolari Udeur
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 11:35 AM,
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Mallamaci: "Non riteniamo giusta e dignitosa la guerra tra poveri"

Ecco la missiva che, il segretario provinciale Udeur, Paolo Mallamaci, ha inviato al senatori Barbato e, per conoscenza, al ministro Mastella per chiedere il ritiro dell'emendamento che estende anche ai precari campani i benefici previsti per i lavoratori socialmente utili calabresi:
A nome mio personale,dell’intero gruppo dirigente del partito reggino e interpretando il sentimento di tutti gli iscritti calabresi, La invito a ritirare l’emendamento presentato in commissione bilancio in calce all’articolo 27 del Decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159 tendente ad estendere anche ai precari campani i benefici previsti per i lavoratori socialmente utili calabresi, D.L. che prevedeva nella sua originaria formulazione, un intervento esclusivo di 60 milioni di euro per gli Lpu e gli Lsu calabresi specificatamente concordato e sostenuto dal Governo nazionale e dal Governo Calabrese del quale siamo parte integrante e qualificata. Non riteniamo giusta e dignitosa la guerra tra poveri che si è scatenata intorno alla stabilizzazione dei precari che hanno senza dubbio pari dignità in Calabria, in Campania ed in ogni angolo della nostra Nazione, ma riteniamo profondamente irragionevole e irresponsabile, che un intervento seppur non risolutivo, tendente a dare sollievo al comparto dei precari Calabresi, venga di fatto vanificato sull’altare di un assalto alla diligenza che non giova a nessuno e da cui nessuno troverà benefici,né in Campania, né in Calabria. Siamo oltremodo convinti che bisogna trovare i fondi necessari per stabilizzare anche i lavoratori precari campani, ma questo dovrà avvenire nelle more della discussione della finanziaria e dei vari collegati, indirizzando l’attenzione per il reperimento delle cifre necessarie verso altri capitoli di bilancio, a prescindere dai 60 milioni di euro che sono già destinati alla Calabria. Data la situazione esplosiva che a livello sociale e politico sta attraversando la Calabria, e il dramma che provano quotidianamente i precari calabresi, costretti a vivere sotto la soglia minima di sopravvivenza, confidiamo in un gesto di grande responsabilità politica e istituzionale che la porterà a ritirare l’emendamento e a blindare l’articolo 27 per come è stato partorito dopo nove mesi di trattative serrate tra la Regione Calabria e il Governo Nazionale. Soluzione diversa da questa da noi auspicata sarebbe incomprensibile ed intollerabile, e rischierebbe di dar vita ad una crisi politica profonda,ingenerando una decisiva sfiducia non solo dei lavoratori precari ma di tutta l’opinione pubblica nei confronti di questo governo, delle istituzioni in generale e del partito che rappresentiamo, che non avrebbe a livello locale la credibilità necessaria per affrontare temi di tale rilevanza politica e sociale.
Nella foto il segretario provinciale Udeur, Paolo Mallamaci
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 11:25 AM,
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Caso Why Not. Di Pietro: "Da Napolitano garanzia tardiva"
martedì 23 ottobre 2007

Nella foto il P.M. di Catanzaro Luigi De Magistris
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:04 PM,
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Quei dieci voti comprati e venduti
lunedì 22 ottobre 2007

No, non lo chiamerei complottone; lo chiamo invece col nome giusto che rispecchia la realtà: si tratta, né più né meno, d'una compravendita di voti che nel lessico della legge penale si chiama "voto di scambio".
Di solito si verifica nelle campagne elettorali, quando un candidato si rivolge a chi dispone di voti clientelari acquistabili; l'acquirente offre una cifra e/o benefici graditi a quella clientela ed ottiene in contropartita tutti i suoi voti. Le mafie hanno sempre agito in questa ottica e così si è creata intorno alle varie famiglie mafiose quella zona grigia che ha permeato o addirittura condizionato il funzionamento delle istituzioni.
Anche le logge massoniche segrete hanno operato in questo modo: tu dai una cosa a me, io do una cosa a te, scambio di voti e di favori. Ma il caso nostro è diverso e viene praticato con minore frequenza; nel caso nostro - cioè, per esser chiari, nel caso di Silvio Berlusconi - non si tratta di voti elettorali in vendita bensì di voti di senatori che si preparano a passare da un partito ad un altro, anzi da uno schieramento ad un altro e, nella fattispecie, dalla maggioranza all'opposizione. Insomma un ribaltone in piena regola. Sì, proprio quell'operazione che tutto il centrodestra con in testa proprio Silvio Berlusconi ha demonizzato come la più diabolica operazione politica che si sia mai vista e contro la quale sono anche stati escogitati appositi deterrenti legislativi, come lo scioglimento automatico delle Camere, nel momento stesso in cui si verificasse in Parlamento un cambiamento di maggioranza.
Naturalmente è del tutto inutile accusare un uomo e una parte politica di incoerenza. Ieri il ribaltone era il diavolo, oggi diventa un obiettivo salvifico. Certo, è un'incoerenza evidente, ma la politica è il mondo dell'ossimoro, se lo scopo è la conquista del potere tutti i mezzi sono buoni e vada a quel paese anche il principio di non contraddizione. Però è anche vero che c'è ribaltone e ribaltone. Prendiamo quello della Lega del 1994-'95, che determinò la caduta, a pochi mesi di distanza dalla vittoria elettorale, del primo governo Berlusconi e la nascita del governo Dini. In quel caso la Lega, dopo una convivenza agitata con Alleanza nazionale e dopo avere mandato invano segnali di crescente malcontento, decise di uscire dal governo determinandone la caduta.
Fu un ribaltone? Certamente sì. Una compravendita di voti? Certamente no. La Lega aveva obiettivi politici di federalismo molto spinto che cozzavano con il nazionalismo missino del Fini di allora. La mediazione di Berlusconi tra le due opposte sponde a lui alleate non fu efficace e il governo cadde. Nessuno comprò i voti della Lega, Bossi decise di testa sua. Non ci fu nessun "vulnus" costituzionale perché il presidente della Repubblica ha il potere-dovere di verificare se in Parlamento vi sia una maggioranza prima di decretarne lo scioglimento e così correttamente fece Scalfaro. Il governo Dini fu l'esito parlamentare di quella verifica e durò fino al '96, quando le Camere furono sciolte. Tutto legittimo, tutto regolare, tranne che per Berlusconi che gridò sui tetti alla vergogna costituzionale, politica, morale del ribaltone. Fino ad oggi. Ognuno giudichi come gli pare ma, lo ripeto, oggi il caso è completamente diverso anche se un ribaltone sembra alle viste. Perché lo ripeto ancora, questo che sembra profilarsi non è un ribaltone politico ma una compravendita di voti. Cioè un reato penale.
Vediamo più da vicino questa compravendita. Con i comportamenti e le dichiarazioni di Berlusconi e le ghiotte indiscrezioni di un altro singolare personaggio "informato dei fatti", Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica e senatore a vita. Berlusconi, nel corso d'una colazione riservata con il presidente emerito, gli comunica che "l'operazione" è ormai conclusa, che i senatori d'accordo con lui sono già una decina; su richiesta dell'interlocutore gli mostra la lista. Cossiga la legge, commenta con un "lo sapevo già" (e figurarsi se avrebbe dimostrato sorpresa) esce e passa la notizia alle agenzie. Alcuni dei "comprati" hanno confermato con lo schiaffo della mano, un paio hanno addirittura firmato un accordo scritto (si dice). Berlusconi offre posti. Posti da ministro, posti da sottosegretario, presidenze di enti pubblici che ingolosirebbero perfino un anoressico, e anche denaro. Denaro finalizzato a sostenere campagne elettorali, spese politiche, apertura di sedi, assunzione di personale. Insomma denaro.
I venditori sono gelosi l'uno dell'altro. I posti appetitosi non sono moltissimi e ciascuno teme che un altro gli sia preferito. Ma anche dentro "all'inner club" berlusconiano scoppiano gelosie. Formigoni si preoccupa, Scajola si preoccupa e si preoccupa anche Dell'Utri, già molto allarmato dalla stella nascente di Michela Vittoria Brambilla. Ognuno corre ai ripari come può. Alla fine, tre o quattro giorni fa, il "puzzle" berlusconiano si realizza. Il compratore fissa la data: prima metà di novembre. E dichiara: "Non sono stato io a contattarli, sono stati loro a venire da me, io ho solo cercato di trovargli un posto adatto". Appunto, voto di scambio, compravendita.
Resta da vedere se il "puzzle" sia stato veramente compiuto o se almeno in parte sia ancora in dubbio; se darlo per fatto sia reale o faccia parte della guerra dei nervi. Personalmente penso che sia compiuto. Stando alle sue più recenti dichiarazioni così pensa anche Prodi ed anche Mastella. Certo è che la maggioranza si sfarina ogni giorno che passa. Quasi mille emendamenti presentati dal centrosinistra alla Finanziaria, metà dei quali da parlamentari ulivisti, anzi ormai democratici. La sinistra radicale in piazza a chiedere di più sul piano sociale, al di là del referendum sindacale. Non è contro il governo? E allora contro chi? Contro il Partito democratico? Contro Padoa- Schioppa? Contro la Ragioneria dello Stato? Chi sono quei mascalzoni che lesinano il pane ai lavoratori? Quali che siano quei nomi, la piazza di sinistra non fa sconti alla Finanziaria di Prodi e di Padoa-Schioppa, vuole molto di più.
Ieri è accaduto un fatto strano: per la prima volta dopo un anno e mezzo il "Corriere della Sera" ha pubblicato un articolo di fondo nel quale il vicedirettore del giornale, Dario Di Vico, elogia Prodi, elogia la sinistra radicale, elogia il "feeling" tra Prodi e Rifondazione. Di Vico è un bravo collega e ovviamente ha scritto ciò che pensano lui e il suo direttore. Solo che da un anno e mezzo in qua ha scritto esattamente il contrario infinite volte. Io aborro la dietrologia, ma non la logica. Se si verifica un mutamento così improvviso e così totale una causa ci dev'essere, questa non è stagione da colpi di sole.
La logica mi dice che le cause possono essere due: 1. Placare lo scontento notorio e reso pubblico di Bazoli nei confronti del "Corriere" di cui Banca Intesa è azionista. 2. Valorizzare l'asse Prodi-Bertinotti per tagliar fuori Veltroni nel momento in cui il neo-leader del Pd è entrato in campo balzando in testa nei sondaggi d'opinione. E nell'imminenza di una possibile crisi di governo e delle consultazioni per risolverla in qualche modo. In proposito le intenzioni del Pd veltroniano avrebbero un peso notevole sui colloqui del capo dello Stato. Può condizionarle un articolo di giornale? Pro o contro elezioni immediate? Berlusconi è pro. Veltroni parlerà quando sarà consultato, ovviamente d'accordo con Prodi. Ma Prodi?
Prodi finora ha detto e ripetuto che se cade il suo governo non c'è che andare alle urne. Meglio ancora se alle urne ci si va con l'attuale governo in carica per far svolgere le elezioni. Probabilmente la posizione di Prodi è un deterrente per evitare la crisi. Ma se non fosse un deterrente sarebbe a mio avviso un grave errore. Le elezioni a primavera con questa legge elettorale darebbero partita vinta al centrodestra che ancora una volta si presenterebbe compatto dietro Berlusconi, tutti per uno uno per tutti.
Veltroni dovrebbe fare un miracolo. E forse potrebbe anche farlo, il Pd potrebbe arrivare al 40 per cento, ma dovrebbe presentarsi da solo e questo, con l'attuale legge elettorale e il premio di coalizione è manifestamente impossibile. Per contrastare il Berlusconi "ter" e i suoi alleati bisogna andarci con lo stesso schieramento di centrosinistra attuale, ma con la frana dell'area centrista. Una frana di scarso peso elettorale ma di forte peso politico perché arginerebbe quel deflusso di voti moderati verso il Partito democratico sul quale punta Veltroni.
Senza quel deflusso ed anzi con un sia pur modesto deflusso di segno contrario, la vittoria del centrodestra è scontata, non c'è miracolo che possa evitarla, checché ne pensino Ferrero e Diliberto.
Questi sono i dati del problema. Noi, vecchi liberaldemocratici, rischiamo di morire sotto Berlusconi. E' vero che abbiamo altre risorse e altri interessi da coltivare per il tempo spero lungo che ci resta, ma per l'amore che portiamo a questo Paese vederlo sottoposto ad un ulteriore degrado morale ci riempie di tristezza. Qualcuno mi rimprovera il mio pessimismo, ma io non sono pessimista; cerco di vedere la realtà e la realtà non è né buona né cattiva se non per come ciascuno di noi la vive. Questa realtà io personalmente la vivo male. Non mi piace. Non mi ci sento. Ma non è affatto detto che altri non ci si troveranno bene. "Goodbye and farewell".
di Eugenio Sclafari - da La Repubblica
Nella foto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi
Etichette: In Italia, Politica
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:04 PM,
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Caso Why Not, Bertinotti: "Si torni al rispetto delle regole"

Fonte Corriere.it
Nella foto il P.M. di Catanzaro Luigi De Magistris
Etichette: Cronaca, In Calabria, In Italia
postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 12:12 PM,
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Ecco dove sono gli autovelox ( settimana dal 22 al 28-10)

- 22/10/2007 Autostrada A3
- 23/10/2007 Autostrada A3
- 24/10/2007 Non sono previsti controlli in prov. di RC
- 25/10/2007 Autostrada A3
- 26/10/2007 Statale 106 Jonica
- 27/10/2007 Autostrada A3
- 28/10/2007 Autostrada A3 - Statale 106 Jonica
Per conoscere la posizione degli autovelox nelle altre regioni cliccate qui
Per conoscere la posizione degli autovelox fissi cliccate qui
Fonte Ministero dell'Interno - Servizio Polizia Stradale
Etichette: In Calabria, In Italia, Posizione autovelox
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:59 AM,
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L'esperienza Calabrese nella produzione del latte a disposizione del Mali
domenica 21 ottobre 2007

"La nostra iniziativa - ha dichiarato il presidente della Fondazione Field Mario Muzzì - è forse soltanto una goccia nel mare dei problemi che esistono tra le popolazioni dell'Africa, alle prese soprattutto con una natalità infantile impressionante. Ma lo consideriamo un primo passo di un lungo percorso che vede la Calabria coinvolta in esperienze di solidarietà e di sviluppo sociale". Per Paolo Abramo che ha dato, così come tutti rappresentati al tavolo presenti, la disponibilità del proprio Ente a sottoscrivere il protocollo d'Intesa, "si tratta di un progetto in cui la Calabria può dare il proprio apporto in maniera significativa, avendo già operato negli anni scorsi, come Camera di Commercio, in esperienze di crescita, sviluppo e cooperazione tra i Paesi meno sviluppati dell'Europa". Entusiasta anche l'assessore alla Provincia di Catanzaro che ha parlato di una "operazione importante che tende alla conoscenza reciproca e crea modelli di sviluppo seri e incisivi" mentre Rosa Lorenzon del dipartimento Agricoltura ha parlato di "un'iniziativa che trova un certo favore comunitario come espressamente indicato dalla Programmazione dei Fondi Ue in tema di solidarietà e cooperazione sociale"
Comunicato stampa Regione Calabria
Nella foto un paesaggio del Mali
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:08 AM,
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Una segreteria per due
sabato 20 ottobre 2007

Nella foto il Palazzo Comunale di Montebello Ionico
Etichette: A Montebello Jonico, Cronaca, Politica
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:05 PM,
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Presentato il libro di Saverio Greco: “Dalla Prospettiva Riformista all’Esito Democratico”

Il tema è oggi al centro del dibattito politico nazionale, ma pure di un durissimo scontro politico accesosi nel capoluogo bruzio all’interno del centro sinistra, sempre più pervasivamente occupato da gruppi dirigenti autoritari che cercano di mascherare dietro gli aspri toni della polemica il fallimento della propria proposta e la crescente disapprovazione dei cittadini.
Greco si è soffermato sulla tesi del tanto peggio tanto meglio, in cui si sono fatti trascinare dirigenti politici cui i cittadini hanno finora riconosciuto un valore distintivo, ma che sembrano più ostaggi di quanti sentono ormai incombere la disapprovazione civile dei calabresi onesti.
Saverio Greco ha concluso dicendo che "il progetto del PD è affascinante ma, per come si sta realizzando, dobbiamo sperare che non sia l’ennesimo tradimento dei calabresi. La situazione cosentina ne è una chiara premessa. Spero che domani i Calabresi sappiano esprimersi nel modo migliore.”
Dal dibattito è emerso con forza che: “ I socialisti non devono rassegnarsi a vedere la Calabria ostaggio di un grumo di potere che affonda i suoi tentacoli nel bisogno dei calabresi, ma devono costruire una svolta radicale nel modo di essere del Centrosinistra e nel modo di stare al governo della Regione Calabria e degli Enti Locali."
Carmelo Giuseppe Nucera
Dirigente del Partito Socialista
Etichette: In Calabria, Libri - Mostre - Storia - Arte - Poesia - Natura - Tradizioni - Curiosità
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 6:49 PM,
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E' ufficiale. Il Ponte sullo Stretto non si farà
venerdì 19 ottobre 2007

Nella foto il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:06 PM,
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Autocertificazioni false alle ASL, 60 denuncie

“L’intervento delle Fiamme gialle di Gioia Tauro – afferma l’assessore – va nella direzione giusta perche’ consente di individuare delle responsabilita’. Auspico che i controlli possano essere estesi a tutto il territorio regionale come attivita’ di supporto all’azione di verifica delle singole aziende sanitarie. L’autocertificazione non e’ un’operazione da condurre con superficialita’. I cittadini - aggiunge Doris Lo Moro - hanno il dovere di verificare con attenzione quanto attestano, considerato che la fascia delle esenzioni, in Calabria, e’ gia’ di per se’ vasta. Oneri ulteriori derivanti da esenzioni ingiustificate producono danni considerevoli al sistema sanitario, con conseguenze sul numero e sulla stessa qualita’ dei servizi che la sanita’ pubblica deve assicurare alla popolazione. Un’intensificazione dei controlli su scala regionale aiuterebbe un recupero di legalita’ ma, sopratutto, funzionerebbe da deterrente nei confronti dei cittadini che sarebbero indotti a procedere con maggiore cautela nell’attestare la propria condizione. Ben venga tutto quello che puo’ elevare il livello di rispetto delle regole in Calabria, a maggior ragione - conclude l’assessore Lo Moro - quando questo serve a tutelare un beneficio che le istituzioni garantiscono a vantaggio delle fasce piu’ deboli della popolazione”.
Fonte DNA News
Nella foto l'assessore regionale alla salute, Doris Lo Moro
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:59 AM,
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Mastella isola i PM

Fonte Ansa
Lo Staff di Montebello Ionico Blog News, auspicando che gli autori del vile atto intimidatorio nei confronti di De Magistris possano presto essere assicurati alla giustizia, esprime al PM catanzarese tutta la propria vicinanza e solidarietà.
Nella foto il PM catanzarese De Magistris
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:31 AM,
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Omega Bagaladi: "Mister La Rocca esonerato"
Francesco Iriti
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:15 AM,
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Più di 3 milioni di cittadini danno vita al Partito Democratico
martedì 16 ottobre 2007


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postato da Miguel Cervantes; alle 8:29 PM,
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Turismo calabrese in crescita
lunedì 15 ottobre 2007

Loiero smentisce così, con "dati ufficiali e certi", quanto sostenuto dal dirigente della Cgil calabrese Massimo Covello che, durante un incontro promosso a Catanzaro da Rifondazione Comunista, ha parlato di un calo preoccupante nel turismo calabrese. "Ero rimasto molto perplesso di quanto con garbo Covello aveva affermato - dice Loiero - e l'ho pure interrotto spiegando che avevo notizie diverse che oggi posso rendere note".
L'incremento di cui parla Loiero è stato registrato dall'Osservatorio turistico regionale, secondo il quale quest'anno, nel periodo dal 1 maggio al 31 agosto, i vacanzieri che hanno scelto la nostra regione sono stati 6.336.923, a fronte dei 6.099.954 del 2006. Di questi, 978.191 erano di nazionalità straniera, con un aumento del 10, 8 per cento rispetto alla passata stagione estiva. Il dato nazionale segna un sensibile decremento per la stagione turistica italiana in particolare per quanto riguarda la mobilità turistica interna; infatti, a fronte di 8 italiani su 10 che sono andati in vacanza nel 2006 solo 5 italiani su 10 sono i turisti registrati nel 2007. Nonostante ciò, il flusso turistico italiano verso la Calabria è aumentato del 2,7.
La provincia di Vibo Valentia si è incoronata "regina" del turismo calabrese con una percentuale di incremento delle presenze pari al 9,5, ma la vera sorpresa dell'estate 2007 è stata Catanzaro, scelta dall'8,9 per cento di turisti in più.
"Ovunque sono state premiate le strutture di qualità", sottolinea Loiero. La prima scelta dei turisti sono state le strutture alberghiere di alta qualità: gli hotel a quattro e cinque stelle hanno registrato un aumento di presenze pari al 14,1 per cento, mentre un calo del 4, 4 per cento ha interessato campeggi e villaggi turistici.
Il mare della nostra regione è stato in generale preferito alla montagna, con il Tirreno che ha superato lo Jonio in fatto di presenze grazie anche a un incremento del 4,5 per cento rispetto al 2006.
I monti e l'entroterra calabrese, però, sono stati scelti dall'8,1 per cento dei vacanzieri in più in rapporto allo scorso anno: 289.890 sui 268.281 della passata stagione.
"La stagione estiva 2007 - commenta il presidente Loiero - è stata importante per testare quanto fosse gradita l'offerta turistica calabrese: dopo la conferma di Vibo Valentia come polo d'attrazione principale della nostra regione, arriva la sorpresa del secondo posto di Catanzaro e della sua provincia. Questo ci incentiva a fare di più e meglio per garantire ai turisti una Calabria con spiagge sicure e mare cristallino. Ciò è stato possibile grazie a una accorta politica di marketing del prodotto Calabria e all'impegno profuso per migliorare la qualità delle acque di balneazione con gli interventi effettuati su quasi duecento depuratori. Lavoreremo da subito al successo della stagione estiva 2008".
Secondo Loiero, poi, "considerati i programmi di promozione turistica regionale è prevedibile che l'aumento già registrato sia destinato ulteriormente a crescere con la stagione invernale ed è quindi prevedibile che l'intera stagione annuale 2007 rispetto al 2006 faccia registrare una crescita ancora più elevata rispetto a quella registrata nel quadrimestre maggio-agosto 2007".
Comunicato stampa Regione Calabria
Nella foto il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:21 PM,
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Carmelo Nucera "Adesione convinta al Partito Socialista"

Da oggi, in Italia è in campo un nuovo Partito Socialista che conta su una rappresentanza alla Camera dei Deputati, come al Senato della Repubblica. Il nuovo Partito socialista, , non si basa su una pura e semplice ricomposizione della diaspora socialista, cosa pure di grande rilevanza dopo i travagli seguiti alla crisi del Psi e del Psdi.
Al nuovo Partito Socialista danno un contributo fondamentale una componente rigorosamente riformista che proviene dai Ds ed espressioni della cultura liberaldemocratica che costituiscono un fattore di grande importanza nella definizione della nostra identità.
Di fatto è nato il nuovo Partito Socialista a cui hanno aderito diverse personalità politiche tra cui il vice Presidente del Senato Gavino Angius,Valdo Spini,Cinzia Dato,Franco Grillini,Roberto Barbieri, Lanfranco Turci, Rino Formica .
“Un’adesione convinta e partecipata alla nascita del nuovo soggetto socialista, laico e fondato sui valori dell’equità sociale e del rispetto dei cittadini e dei diritti costituzionali ,non può prescindere da un atto formale, pertanto sollecito i riformisti , i laici, i giovani ,le donne, gli amministratori eletti nelle Liste dello SDI e della RNP, a quanti si riconoscono nelle posizioni dei Costituenti, ad aderire iscrivendosi al Partito,(la Campagna Tesseramento sarà avviata a partire da novembre), formalizzando la costituzione del Gruppo in ogni Autonomia Locale.
E’ necessario costruire insieme una svolta radicale sul modo di essere centro sinistra e sul modo di stare nel Governo del Paese, nel Governo della Regione Calabria e delle Istituzioni Locali.
Testo integrale dell'email fattaci pervenire da Carmelo Giuseppe Nucera, Membro Direzione Nazionale SDI
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:11 PM,
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Tessera Onoraria per Maria Ligato, la nonnina di Fossato Ionico

“La signora Ligato Maria, nel corso della sua lunga vita di madre e moglie, con grandi sacrifici, ha saputo allevare i suoi numerosi figli nel rispetto della dignità umana, trasmettendo a loro ed ai numerosissimi nipoti l’amore per le proprie origini. L’ottima azione educativa esercitata sulla sua famiglia, è da ritenersi un grande esempio per le generazioni future, poiché contribuisce allo sviluppo morale e sociale di tutti i fossatesi, recando lustro e fama al proprio paese natale.”
La signora Ligato Maria, figlia di Andrea e di Abate Domenica, è nata in via Serro, a Fossato Ionico, ed ha compiuto i 100 anni il 21 settembre 2007.
Attualmente è’ la più anziana persona di Fossato Ionico.
L’associazione è andata a casa sua, in via Serro n° 34, a festeggiarla con i parenti.
Di famiglia numerosa, (la sua famiglia è composta dai genitori e da 13 figli, 9 maschi e 4 femmine), si è fatta fotografare con la maglietta dell'associazione, dopo una vita vissuta sempre nel paese natìo.
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postato da Miguel Cervantes; alle 9:35 PM,
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Primarie partito democratico: Saranno due i seggi montebellesi
sabato 13 ottobre 2007

Nella foto il Dott. Giuseppe Gullì, candidato alla carica di delegato all'assemblea nazionale come capolista de "I democratici riformisti con Veltroni"
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:32 PM,
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Nella rete di Spiderman cade il ministro della Giustizia Clemente Mastella
giovedì 11 ottobre 2007

Stavolta, è caduto nella rete un pesce grande, anzi una balenottera azzurra: il ministro della giustizia in persona.
Diciamo la verità: è stato molto ingenuo ed è caduto nella “trappola” come un pesciolino senza via di scampo.
Il pm napoletano Luigi De Magistris, con le inchieste “Toghe lucane”, “Why Not” e “Poseidone”, ha scoperchiato nomi eccellenti che sarebbero emersi durante le indagini (Prodi, Mastella, Cesa, Pittelli ecc.) tra cui anche magistrati, ed è finito nel vortice delle ispezioni ministeriali del ministro della Giustizia a tempo di record.
Una moltitudine di folla ha manifestato contro questo provvedimento che ha scosso l’opinione pubblica calabrese: migliaia di firme sono state raccolte per scongiurare il trasferimento del magistrato,e quindi la fine delle inchieste scottanti.
Il CSM (Consiglio superiore della magistratura) ha rinviato la decisione sul trasferimento di De Magistris al 17 dicembre. Come a dire: non è urgente discutere sul trasferimento del magistrato, per ora. E’ più urgente che finisca le sue inchieste.
Quindi, una grave sconfitta e sconfessione per l’operato del ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella (Udeur), che, al pari del suo predecessore Roberto Castelli (Lega Nord) ha cercato di intimidire il “giudice scomodo” con gli ispettori ministeriali. Anche sfidando l’opinione pubblica, schierata tutta a favore del lavoro del magistrato. E non ha fatto di certo una bella figura.
Gli ispettori del ministero dovrebbero ispezionare, semmai, gli uffici giudiziari dove non si fanno mai inchieste o se si fanno da qualche parte, finiscono sempre nei buchi neri della corruzione e dell’insabbiamento.
I politici, quando sono accusati dalla magistratura, sono obbligati a discolparsi e a dimostrare la loro innocenza (come accade per i comuni mortali), perché sono i rappresentanti del popolo e non ci devono essere dubbi sulla loro onestà nel gestire la “cosa pubblica”.
In definitiva, invece di tentare di accusare i magistrati, di intimorirli, o peggio di corromperli, essi dovrebbero semplicemente rispondere alle accuse mossegli e difendersi dinnanzi al potere giudiziario, senza iniziare la caccia alle streghe, che disorienta i cittadini e discredita le Istituzioni.
Berlusconi è stato il precursore dell’idea che i giudici sono una classe da eliminare, quando ha sentito “odore di manette”. Successivamente ha inventato il teorema della “divinità del voto popolare” che, secondo lui “sana i reati” (il popolo che vota Silvio non lo vuole in galera ed i giudici non possono muovergli accuse). Successivamente, quando è diventato presidente del Consiglio, ha lanciato la proposta (subito accolta e votata come legge) che chi è alla guida dello Stato non può essere messo sotto processo (così si è congelato i suoi processi in atto). E adesso il governo di centro sinistra ha continuato con la legge sull’indulto, per non fare andare in galera i corrotti dei vari schieramenti.
Mentre i comuni cittadini che finiscono nelle maglie della giustizia, magari perché rubano il pane o la gallina da affamati, in galera ci vanno spediti e senza sconti.
E questa è la nostra giustizia?
Siamo sempre alle solite. Il lupo cambia il pelo, il colore, ma non il vizio. Per i nostri politici dovremmo togliere la magistratura dal nostro ordinamento!!! O meglio quei magistrati che, non avendo altro da fare, intralciano “gli affari” di chi amministra la cosa pubblica, mettendo il naso dove non dovrebbero metterlo.
Purtroppo, però, la magistratura è uno dei tre poteri dello Stato (il potere giudiziario) e non solo deve esistere nell’ordinamento, ma il pubblico ministero (che rappresenta lo Stato nel giudizio) ha il dovere dell’azione penale, quando ha notizia del reato. E allora, che fare?
Abolire i giudici non è possibile, abolire i politici neanche (ci deve essere anche qualcuno che ci governa), non ci resta che spazzare via i corrotti dalla politica. Ma come si fa a scegliere il politico onesto, se è stato abolito il voto di preferenza? Un bel grattacapo.
Visto che sperare in una rivoluzione popolare non è argomento d’attualità (Che Guevara è morto da tempo e in suo ricordo al massimo la gente si metterà le magliette con la sua faccia), per il momento…. non ci resta che piangere!
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postato da Spiderman; alle 11:02 PM,
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