25 aprile 1945, il giorno della Liberazione
domenica 26 aprile 2009

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postato da Miguel Cervantes; alle 7:00 PM,
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IV Congresso provinciale UDC, Paolo Mallamaci eletto segretario
giovedì 23 aprile 2009

Al tavolo della presidenza c'erano tutti i big calabresi del partito: i parlamentari Mario Tassone e Roberto Occhiuto, il senatore Gino Trematerra, i consiglieri regionali Paquale Tripodi e Franco Talarico.
Il clima di unità si respirava a bocca aperta.
Molti gli interventi.
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AUGURI a Rita Levi Montalcini, una ragazza di 100 anni!!

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postato da Miguel Cervantes; alle 12:03 AM,
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Reggio Calabria, IV Congresso provinciale UDC
giovedì 16 aprile 2009
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:54 PM,
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Montebello, il crollo dei ruderi della chiesa di Santa Maria simboleggia il fallimento dall'amministrazione Nisi nei confronti dei beni storici
mercoledì 15 aprile 2009

Un record al negativo del sindaco di Montebello Jonico, Lori Nisi: nei suoi 10 anni di permanenza al guida del comune ha abbandonato al loro triste destino i siti di interesse storico del comune, risorsa turistica del nostro territorio.
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:24 PM,
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Le associazioni dell'Area del Basso Ionio esaminano il protocollo d'intesa tra Regione Calabria ed Api Energia su Saline

Secondo questo atto ci sarebbero 500 milioni di investimenti con 1000 posti di lavoro per la costruzione di una filiera di strumenti per l’energia alternativa, quali pannelli fotovoltaici, celle di silicio ecc. nei siti di Crotone, Lamezia e Saline.
Alla riunione delle associazioni, arricchita per la prima volta dalla presenza di Domenico Foti, presidente del Comitato “Vedere chiaro”, ha partecipato anche il sindaco di Montebello Loris Nisi e l’assessore all’ambiente Antonino Cilea.
Il sindaco ha detto che ogni produzione industriale comporta inquinamento e non bisogna dire sempre no. Poi ha affermato che il sito di cui si parla riguarda solo l’area dell’Ogr.
Foti di “Vedere chiaro” mette in guardia se il protocollo d’intesa è una bufala elettorale oppure è un fatto concreto, vista la fine che hanno fatto molti protocolli d’intesa. Poi ha criticato il presidente del consiglio regionale Bova che aveva promesso 50 milioni per il porto di S.Elia di Saline. Quei soldi dove sono finiti?
Mimmo Pellicanò dei “Fossatesi nel mondo” mette in risalto che le associazioni non sono pregiudizialmente per il NO, ma debbono vedere e toccare con mano i progetti e poi magari esprimere dei SI.
Meduri della Nemesis ha affermato che bisogna conoscere il progetto per poi valutare ed esprimere giudizi.
Carmelo Nucera di “Apodiafazzi” afferma che l’energia è un bene prezioso anche se la Calabria lo ha in abbondanza, perché diventerebbe un bene da scambiare. Il progetto dell’Api è diverso da quello della Sei e va sostenuto.
Tino Praticò di “Eureka” rinnova la richiesta al coordinamento delle associazioni ad invitare i progettisti e i politici a discutere dei progetti per Saline.
L’assessore Cilea fa sapere che l’assessore all’ambiente della Regione, Greco ha dato la sua disponibilità a venire a Saline per discutere con l’amministrazione e in tal caso inviterà le associazioni.
A conclusione, il coordinamento delle Associazioni, rispetto a quanto emerso dalla stampa sul protocollo d'intesa tra Regione Calabria e Api Energia, invita i sottoscrittori dello stesso a fornire maggiori informazioni su ipotesi che si andranno a concretizzare nell'area delle OGR. Qualunque sviluppo dell'area non può prescindere dal consenso informato e partecipato delle popolazioni e delle istituzioni locali.
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:08 PM,
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Saline, tra SEI ed Api è caos totale
martedì 14 aprile 2009

Dopo i primi interventi, di Franco Meduri dell’associazione Nemesis, moderatore, almeno così è sembrato, e di qualcun altro, chiedendo di intervenire e per come già anticipato nel comunicato stampa suddetto, il sottoscritto Domenico Foti, del Comitato “Vedere Chiaro”,non ha fatto altro che ribadire tutti i dubbi sul protocollo d’intesa che avrebbe firmato Loiero a Roma, rimarcando ancora le precedenti affermazioni sui famosi 50 milioni di euro del CIPE, pronti (lì nel cassetto) che dovevano solo arrivare per Saline, e ho fortemente ricordato tutto il denaro pubblico sperperato per la sistematica sistemazione del porto insabbiato (e tale è rimasto, anzi ancora peggio!!!) o del ripascimento spiagge (buttando alla meno peggio massi in mare) e tant’altro, non ultimo dall’ ennesima richiesta fatta all’allora Assessore ADAMO in un incontro sempre qui a Saline, di ulteriori fondi per il porto e, ricordando che si era parlato di vocazione turistica, gelsomino, oasi faunistica ecc., dicendo che ad oggi, in quanto a risultati visti, il risultato è meno che ZERO!!!!! Quindi più che legittimi i dubbi, nostri e delle stesse Associazioni, sull’inversione di rotta favorevole all’industria “fotovoltaica” ed annessi, ed anche purtroppo dovendo accettare qualche forma di inquinamento (se pur dentro i parametri di legge) non possiamo sempre dire NO, ha affermato il Sindaco Nisi, perché l’industria non può non portare conseguenze ma c’è necessità di LAVORO. Mi sorge l’obbligo di questo ulteriore comunicato, di smentita, in quanto qualche giornalista, presente all’incontro ha riportato in maniera distorta quel che ho detto, cioè: Domenico Foti del comitato Vedere Chiaro” ha precisato che la Calabria, date le sue scorte energetiche non avrebbe bisogno di altra energia dal momento che vive un favorevole momento di esubero. Si chiede a cosa possa servire altra energia mentre precisa che il suo comitato non era per un “si” o per un “no” alla centrale a carbone ma sulla necessità di capire di più; cosa che si intende fare anche verso questo progetto. Effettivamente invece nel mio intervento ho detto: viene scritto spesso e volentieri che la Calabria produce energia in esubero (non l’ho detto io! Ma la Regione Calabria!!!) anche per riprendere il fatto che se ciò è vero (ma io non ne ho idea di questo!) come mai le nostre bollette Enel sono così salate?? Onde togliere ogni ulteriore dubbio, il Comitato Vedere Chiaro ( che non è il mio!!! Come scrive sempre qualche giornalista), nasce dal fatto che a molti, me compreso è venuto da chiedersi come mai che a Saline Joniche ci vengono a portare “la morte” con la Centrale a carbone ,perché vogliono avvelenarci con questo nuovo mostro industriale ,che non esiste in nessun altra parte del mondo? Sentendo sempre questo Tam Tam di allarme, e vedendo la mobilitazione di barricate a difesa dell’attacco mortale, abbiamo detto “vogliamo vederci chiaro” vogliamo approfondire la nostra conoscenza visto che siamo molto indietro rispetto a molti altri che per fortuna ci stanno difendendo.
L’egregio giornalista che invece ha riportato in modo differente le mie affermazioni,, nel frattempo forse era andato via, e per questo forse non ha scritto l’altra parte di dubbi miei e dei componenti il comitato che come ha detto di essere preoccupato in merito alla tanto lodata iniziativa di Loiero, essendo prossimi alle elezioni Amministrative, alle Europee ed alle Regionali, non vorrei che il tutto fosse un “FUMOVOLTAICO”,annuncio, tanto per andare contro il Progetto degli svizzeri della SEI, che invece sembra proprio che abbiano presentato un progetto reale, concreto e realizzabile in tempi immediati, una volta passati tutti i controlli e le verifiche necessarie per legge. E allora la mia proposta, dato che adesso il Sindaco ed il Governatore sono d’accordo che il sito di Saline può anche essere industriale, perché non prendere in considerazione anche il progetto della SEI? Perché non sedersi ad un tavolo di confronto tecnico-scientifico, o meglio far sedere dei professionisti esperti, facendo sì che da un esame serio ed approfondito tra le parti si possa capire se il progetto della Centrale a carbone di nuova generazione si potrebbe effettivamente collocare in un contesto come quello di Saline senza per questo nuocere alla salute delle persone e dell’ambiente? Ci saranno di certo le normative di legge con dei limiti ben precisi da dover rispettare o no ? Questi interrogativi mi nascono spontanei, pensando e riflettendo che Industrie come quelle proposte dagli svizzeri ci sono già in Italia e funzionano tutte regolarmente, vedi Civitavecchia, Genova, in Sardegna ecc…. E allora mi domando: Cosa hanno in più di noi quelle popolazioni, oppure cosa abbiamo noi in meno di loro???Loro possono contribuire, con tanti posti di lavoro, a far sì che la tanto sbandierata Co2 distrugga il pianeta Terra, mentre invece noi, senza nessun posto di lavoro, contribuiamo alla”salvezza” del mondo? Qualcosa, è ovvio, non quadra. E per il momento, come sempre, grazie a qualcuno, chi ci sta sempre e comunque rimettendo, siamo sempre noi cittadini di questo territorio di Saline Joniche ed i paesi limitrofi, che qualcuno pensa di avere oramai abituato alla rassegnazione….ma non è così, perché state tranquilli che le coscienze ed il cervello di tanti qui e nei paesi vicini si è svegliato, non sarà più così semplice solo promettere e poi mai mantenere. La gente adesso, vuole davvero “Vedere Chiaro”, in tutti i sensi.
Il presidente del Comitato dei Cittadini “VEDERE CHIARO”
Domenico FOTI
Tratto da www.strill.it
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:48 PM,
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Terremoto in Abruzzo, la SOLIDARIETA' del Blog
domenica 12 aprile 2009

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postato da Miguel Cervantes; alle 10:53 PM,
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Ci siamo gettati tra le macerie

Sono calabrese ma vivo a Roma dal 1994, ovvero da quando sono stato costretto a partire dalla mia terra per studiare.
Il 6 di aprile alle 3 e 30 di mattina sono stato svegliato dalla forte scossa avvertita anche a centinaia chilometri di distanza.
Immediatamente ho acceso la tv e ho cercato notizie tramite internet, ma ancora la reale portata della catastrofe non era stata percepita.
Poche ore dopo, a seguito di un giro di telefonate con i colleghi e con la centrale operativa del 118, ho deciso di partire per L’Aquila con il collega, dr. Danilo Palermo, con un’ambulanza ed un’auto medica.
Durante i primi minuti di viaggio era molto forte l’entusiasmo per la voglia di potersi rendere utile.
Tuttavia, il forte entusiasmo era alimentato solo dall’inconsapevolezza dello scenario che di lì a poco si sarebbe presentato ai miei occhi.
Abbiamo fatto scalo alla centrale operativa del 118 di Rieti e da lì, dopo un brevissimo briefing, siamo stati inviati ad Onna, frazione de L’Aquila.
Fino ad allora Onna mi era totalmente sconosciuta, ma da oggi non si cancellerà mai più dalla mia memoria.
Il collega del 118 inviò il nostro piccolo gruppo anticipandoci solo che sul posto non c’erano ancora né sanitari, né presidi medici e ambulanze.
Durante il tragitto da Rieti ad Onna, a mano a mano che telefonicamente cercavo di raccogliere informazioni tramite i colleghi, gli amici e i parenti che nel frattempo apprendevano le notizie dai telegiornali e da internet, l’entusiasmo che ci aveva animato alla partenza si trasformava in angoscia.
Siamo arrivati ad Onna alle circa 8:00 del mattino, cinque ore dopo la prima scossa e lo scenario che si è aperto ai nostri occhi quando abbiamo attraversato quello che rimaneva del paese era apocalittico.
Le case erano ridotte ad un ammasso di detriti e gli abitanti vagavano da ore nel panico o erano letteralmente barricati nelle poche macchine che non erano rimaste schiacciate sotto le macerie.
I primi ad arrivare erano stati i vigili del fuoco che già da ore si adoperavano per estrarre i corpi.
Appena scesi dall’ambulanza è bastato solo uno sguardo con i miei colleghi per capire che quello sarebbe stato il giorno più lungo della nostra vita.
Ci siamo gettati immediatamente tra le macerie, fianco a fianco con i vigili del fuoco con la speranza di salvare qualcuno.
Senza avere gli strumenti e l’attrezzatura adeguata, scavando anche con le mani protette solo dai sottilissimi guanti in lattice.
Con il passare del tempo l’entusiasmo si era trasformato in terrore.
Ho nascosto le lacrime miste alla polvere e al fango quando sono stato costretto a consegnare il piccolo corpo di una bimba alle braccia della propria madre.
Era anche mio compito infondere sicurezza a chi ancora sperava che venissero estratti vivi dalle macerie i propri congiunti, gli amici o semplicemente i vicini di casa.
Non potevo alimentare la disperazione dei superstiti con le mie lacrime.
Con il passare del tempo il campo adiacente al paese era diventato il tragico ricovero di fortuna dove ognuno poteva piangere i propri cari adagiati sulla terra nuda e avvolti solo dalle poche lenzuola che eravamo riusciti a recuperare dalle ambulanze.
Senza che mi rendessi conto sono passate le ore e, al calare del sole, una fortissima grandinata contribuì a complicare le operazioni.
A mezzanotte abbiamo estratto il trentasettesimo corpo, quello di un ragazzo poco più giovane di me.
A quel punto i miei nervi hanno ceduto.
Anche se nel frattempo era sopraggiunto il cambio, avevo scelto di rimanere per permettere che le operazioni di identificazione e di constatazione di decesso si svolgessero senza sovrapporsi all’intervento medico praticamente continuo sulla popolazione.
Ho sentito il bisogno di nascondermi per piangere ancora e, solo a quel punto, è sopraggiunta la fame, la sete, la stanchezza, il dolore.
Perché ho sentito il bisogno di scrivere?
Intanto perché sono fiero di essere calabrese ed ho apprezzato fortemente il supporto di tanti volontari che in questi giorni hanno lasciato le loro case in Calabria per venire a portare aiuto e solidarietà incondizionata.
I calabresi sanno distinguersi ed eccellere anche nell’altruismo come nella professionalità.
Ho ritenuto, altresì, importante scrivere per sottolineare l’importanza del rispetto delle norme e delle più basilari regole in materia di edilizia, affinchè queste tragedie non si ripetano mai più.
Affermare che è possibile prevedere un terremoto di queste dimensioni, significa solo scatenare una polemica sterile.
Di contro, si deve operare in modo tale da prevenire tutte queste inutili morti.
Solo attraverso il rispetto delle regole antisismiche è possibile evitare che si ripeta un’altra tragedia di questa portata.
(Tratto da “Calabria Ora”-Nella foto ANSA, le interminabili file di bare durante i funerali di Stato)
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:30 PM,
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Ho ancora in testa il boato terrificante di quella notte

“Ancora ho dentro la testa il boato terrificante di quella notte. Non riesco a pensare ad altro se non alle scene raccapriccianti dei miei vicini presi dal panico e intenti ad urlare nei vari angoli del nostro ingresso dove tutto stava per crollare”.
Con queste parole Rosangela Palermo, originaria di Montebello Jonico, ancora con i singhiozzi alla gola ricorda la terribile notte che ha devastato L’Aquila.
Queste le affermazioni di Donato Rotilio, marito di Rosangela e padre di Mariagiovanna e Daniele.
Una famiglia colpita come tutte le altre dal dramma del sisma.
Una famiglia disorientata per la terribile esperienza vissuta.
A L’Aquila, loro, vivevano ormai da circa venti anni.
Lontani dalla propria terra per servire con orgoglio lo Stato.
Ora sono proprio loro che hanno bisogno di tutto e persino dell’acqua così come dice la signora Rosangela, fortemente provata psicologicamente per il dramma vissuto: “Siamo scesi scalzi in strada. Non sapevamo che fare ed intanto la terra ballava sotto i nostri piedi”.
Le case sono state descritte da Donato come un nave in preda alle onde in mezzo allo Stretto. Non ad onde comuni ma fortissime e tali da far volare come piume quadri, armadi ed ogni cosa.
Ieri ancora la situazione restava drammatica: “Noi come tanti altri siamo in campagna, abbiamo trascorso la nottata in macchina ma senza chiudere occhio perché la paura è tanta”.
Una notte dura, lunga, interminabile e soprattutto piena di spavento.
Una notte fredda perché anche in preda alla neve.
Ora si attende.
Tutto è in continua evoluzione.
Il dramma, purtroppo, non si può considerare concluso.
Anche stasera e come non mai in vita loro ad attendere la famiglia Rotilio non è più la solita casa ma la macchina utilizzata per scendere in Calabria.
Forse il ricordo di questa terra potrà rasserenare il buio della notte.
(Tratto da “Il Quotidiano della Calabria - Nella foto ANSA un momento dopo la tragedia)
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postato da Miguel Cervantes; alle 10:19 PM,
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Terremoto in Abruzzo: centinaia di morti, migliaia di sfollati, case e monumenti distrutti

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postato da Miguel Cervantes; alle 12:12 AM,
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Comincia a soffiare un “vento di centro”
giovedì 9 aprile 2009

Ai lavori dell’assemblea hanno preso parte tutto lo stato maggiore centrista e centinaia di amici e amiche dell’UDC che ne condividono idee e valori. Numerosi si sono succeduti gli interventi degli esponenti del partito, le parole di don Sturzo e di De Gasperi sono state fatte rivivere attraverso la voce di Michele Placido, i cittadini sono stati protagonisti portando una testimonianza della loro esperienza di vita, Magdi Cristiano Allam ci ha ricordato che l’Europa deve essere orgogliosa delle proprie origini cristiane.
Una numerosa delegazione reggina era presente alla costituente, come espressione di quell’impegno e passione politica che contraddistingue gli esponenti locali del partito.
Credo di poter dire che questo nuovo “vento di centro “che comincia a soffiare è proprio ciò di cui ha bisogno il nostro paese. Non più una politica fatta di interessi personali, di falsi annunci, di ronde di partito, di mancanza di rispetto per la vita umana, di falsa democrazia e di no ideologici.
All’avvento dei prossimi appuntamenti elettorali è utile sottolineare l’autonomia e la libertà di proporre ai cittadini le alleanze ritenute più adatte, facendo prevalere i programmi sugli schieramenti perchè non vogliamo apparire come un semplice ago della bilancia della politica
A quanti non si riconoscono nel finto bipartitismo presente nel nostro paese, a tutti i giovani che possono dar vita ad una “nuova generazione di politici cattolici”, diciamo che c’è l’alternativa, c’è un partito dove il dovere, il merito, la qualità, la famiglia, la difesa della vita, la legalità sono valori fondamentali e inalienabili.
Samantha Verduci
Responsabile Udc Montebello Jonico
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Europei di tuffi a Torino: Tania Cagnotto, tre tuffi nell'oro!
mercoledì 8 aprile 2009





Mai nessuna donna era riuscita nell'impresa
Oltre ai tre ori della Cagnotto, sono saliti sul podio:
Christopher Sacchin (argento trampolino 1 metro);
Michele Benedetti (bronzo trampolino 3 metri);
Nicola e Tommaso Marconi (bronzo nel sincro trampolino).
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postato da Miguel Cervantes; alle 12:18 PM,
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Nasce il PDL, il più grande partito italiano

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postato da Miguel Cervantes; alle 12:58 AM,
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Con Saviano grande lezione di televisione
martedì 7 aprile 2009

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postato da Miguel Cervantes; alle 1:59 PM,
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