Montebello, i capisaldi dell’UDC: liste qualificate, rinnovamento della classe politica, un programma di sviluppo del territorio
sabato 21 marzo 2009
Si è svolta nei locali della pizzeria “Colorado” a Saline la prima riunione degli iscritti del comune, che attualmente sono 67.
Il tema di discussione ha riguardato la costituzione del Direttivo provvisorio in vista del Congresso comunale, e una prima analisi sulla situazione politica del comune, in vista della scadenza elettorale del 6 e 7 giugno prossimo.
Ha iniziato il dibattito il Presidente provinciale del partito, Paolo Roberto Mallamaci che ha subito messo in chiaro la necessità di tornare ai partiti, abbandonando la prassi che vuole a Montebello la costituzione di liste civiche per il comune.
Infatti soltanto la “logica di partito” permette all’ente comunale e ai suoi rappresentanti di collegarsi agli altri enti superiori, Provincia, Comunità Montana, Regione, e prossimamente Area Metropolitana dello Stretto, in un’ottica di sinergia che porta finanziamenti e quindi sviluppo del territorio. Le liste civiche, legate agli umori dei singoli che li rappresentano, non hanno portato ad un visione globale dei problemi del nostro comune, ma ad una visione troppo personalistica della gestione della cosa pubblica.
In tutti questi anni, ha concluso il presidente provinciale, non c’è stato dialogo, né discussione tra i partiti politici, e di conseguenza nessuna partecipazione della popolazione alle scelte che si sono fatte.
Anche il consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi ha messo l’accento sul fatto che i partiti devono farsi carico di un progetto e di un programma da sottoporre agli elettori, mandando le forze migliori in lista, in quanto la futura amministrazione dovrà incidere sul territorio e dare risposte ai problemi. Non si può parlare sempre di nomi e mai di programmi.
Disapprovando così i nominativi dei candidati a sindaco usciti sulla stampa (vedi Gullì e Guarna), dal momento che non è dato sapere se abbiano un programma e quale, e senza che si siano rapportati con i cittadini e con le forze politiche.
Secondo l’esponente regionale, per l’Udc avranno preminenza i programmi ed i progetti piuttosto che i nomi, ed è su questi che il partito si confronterà con le altre forze politiche, con le associazioni e con la società civile.
“Tutti i candidati del comune - ha detto l’On. Tripodi - si debbono impegnare per un’idea di sviluppo per dare risposte serie ai problemi, a prescindere dalle appartenenze politiche”
Riferendosi al porto di S.Elia ha detto: ”Va bene la messa in sicurezza, ma prima è necessario stabilire cosa dobbiamo fare del porto, cioè dare una destinazione”. E poi sul sito di Saline: “Sarà un punto di forza dell’Area Metropolitana e dovrà essere sfruttato al meglio”.
Nell’ultima fase della riunione, sono intervenuti gli iscritti che hanno messo in risalto la necessità di un programma di qualità per il territorio, liste qualificate e di rinnovamento rispetto il passato.
Sintetizzati dall’intervento di Samanta Verduci: “Il nostro comune da anni non progredisce ed i giovani vanno via. Dobbiamo dimostrare sul territorio la nostra presenza e la nostra disponibilità”.
Si sono succedute critiche un po’ in tutti gli interventi alle amministrazioni comunali degli ultimi anni che non hanno portato sviluppo al nostro territorio, causando invece emigrazione e spopolamento.
A conclusione si è provveduto a dare corpo all’organizzazione dell’Udc sul territorio comunale, nominando il direttivo provvisorio nelle persone di Battaglia Natale, Franzò Francesco, Macheda Mario, Malacrinò Giovanni, Romeo Domenico, Verduci Samanta e Verduci Sandro, in rappresentanza delle diverse frazioni e borgate del territorio.
Il Direttivo, che si riunirà domenica 22 per la prima riunione, avrà il compito di stilare il programma sulle cose da fare (da sottoporre all’assemblea degli iscritti), tenere i rapporti con gli altri partiti, le associazioni e la società civile.
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postato da Miguel Cervantes; alle 12:30 AM, ,
Pensieri in libertà
venerdì 20 marzo 2009
Dedicato a Concia nome fittizio di una donna, lo stesso nome della bella di Brancaleone per cui Pavese perse la testa, e al genio di S. Stefano Belbo, il quale scrisse ne “il mestiere di vivere” che nella vita insegna più una sola creatura che cento. Alla locomotiva di Guccini.
E d’improvviso accade l’inspiegabile. Le porte di un treno che si serrano, è un rumore di mattanza umana, spirituale, gente ferma ai marciapiedi e lacrime, la discesa all’inferno meridionale. Meridione fatto di gente onesta e tradizione, signorilità contadina. Ti ritornano in mente i compagni partiti e ti rivedi a giocare bambino. Pensi ai treni di guerra, alla carlinga, alla carne destinata a Birkenau, non sai neanche perché. Sarà quel rumore di porte che si chiudono, che suona sempre strano tanto all’andata che al ritorno, un macello interiore, poi lo sferragliare delle rotaie, ferri che stridono come i tuoi denti di rabbia. Non sai neanche il perché. Cerchi di non pensarci. Mezza Italia ti passa sotto i piedi. Senti odore di gente diversa, di coltivazioni, pensi alla tua terra. Vorresti non aver mai visto lacrime di emigranti e di donne. Tornano in mente canzoni. Tenco, Luigi Tenco,
Quello che viene escluso dal Festival di San Remo per una canzone non capita, che parlava di partenze di gente costretta alla necessità. Lapidi di paesani con incidenti conclusi la cui barca di amore si fracassa contro la macina quotidiana. Ti viene in mente Pavese. Allora ne leggi le pagine del diario, regalo atteso per passare il tempo, una dedica e frasi sballate di un dandy alla ribalta che non ha mai capito le donne. Cesare perduto nella pioggia che aspetta da sei ore….zibaldoni degli oppositori fascisti….non conviene leggere,troppo preso da certe emozioni,meglio chiudere. Povertà napoletana. Mi scrivono di dormire per riposare, ma rispondo che non si può specialmente a Napoli, che son pure brave persone, ma non si sa mai, e poi i calabresi quando sono in partenza non dormono mai sono sempre vigili e attenti,non si può venire meno alla regola dunque. Una donna nel corridoio alla vista di un camposanto si segna pure lei, nel nome del padre del figlio e dello spirito santo, anche io mi segno; capisco subito che è calabrese,ai morti ti hanno insegnato si porta rispetto e loro ti proteggeranno lungo il cammino. Tradizioni che si sentono e si imparano. Paesini, sei passato qualche ora prima da Sapri, ti è venuto in mente il Pisacane e la Spigolatrice, eran cento eran giovani e forti e sono morti. La scuola e quando eri bambino. Cerchi di evitare pensieri politici…eppure la Locomotiva corre, pensi al guccini, fratello non temere che corro al mio dovere trionfi la giustizia proletaria,vedeva gente riverita pensava a quei venduti agli ori,pensava al magro giorno della sua gente attorno pensava a un treno pieno di signori, il tempo in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti, la bomba proletaria illuminava l’aria,la fiaccola dell’anarchia.
E si, la borghesia di è passata accanto col suo cappotto nuovo, ricordi il film il cappotto di Lattuada,dove Rascel si diverte a prenderla in giro quella classe signorile? Spezzoni. Invece arriva subito quel gran bischero di Claudio Lolli, vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai più rabbia pena schifo o malinconia, era una sua canzone degli anni 70, anni neri. Come faceva poi? Ah si…e la domenica vestiti a festa con i capi famiglia in testa ti raduni nelle tue chiese in ogni citta e in ogni paese, presti ascolto all’omelia rinunciando all’osteria sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto sempre lì fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto, ami ordine e disciplina adori la tua polizia tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare, di disgrazie puoi averne tante per esempio una figlia artista o peggio ancora uno non commerciante oppure uno comunista. Vecchia piccola borghesia,vecchia gente di casa mia spero che un giorno il vento ti ….dai censuriamoci che è meglio anche perché sono parole di Lolli. E mentre qualcuno direbbe che si esce dall’ AFRICA D’ITALIA, io vorrei fare a pezzi il ricordo di un treno. Penso alla superiorità interiore del romanzo rurale ucciso perennemente da un pubblico di merda e dalla editoria, come anche certa cinematografia seguita da giovani babbei senza orgoglio alcuno. E’ un’altra razza e noi altra gioventù.
L’importante è chi il sogno ce l’ha più grande,l’importante è di avercela:la gioventù..parole di Vecchioni. L’altra gioventù, proprio quella. Già, perché noi eravamo il verso di Pavese,quel pazzo furioso pseudocomunista di Brancaleone l’esilio. Noi eravamo Montale,quelli cui non bisogna chiederci la parola perché solamente rispondere potevamo ciò che non siamo e ciò che non vogliamo. L’altra gioventù eravamo noi, quella che vedeva Nanni Moretti per ritrovarsi infine in Bianca o in Ecce Bombo, eravamo noi quelli che ascoltavano con piacere Faber De Andrè,poi Guccini, poi Vecchioni,poi di nuovo De gregori, e i Queen e gli OASIS, i pink floid. Noi eravamo quelli che se leggevamo un testo in cui era scritto “ciao ciao andarsene era scritto però ciao ciao, bella ragazza che non mi hai capito mai” si piangeva come cretini e poi si rideva. Noi eravamo quelli che se si leggeva il che fare di Lenin non si sapeva più che fare, forse ipotetica rivoluzione di pensieri da tradire il giorno successivo. Noi eravamo quelli che se si vedeva una stazione ricordavamo di quando è stato militare papà e ci chiedevamo dove finissero i binari, e se la rivedevamo una seconda volta erà perché si doveva studiare fuori era la spartenza dulurusa e trista chi fa campari a mia in disperazioni, era perché si era esiliati, e come gli scemi di nuovo si pensava che poiché non abbiam fatto il militare era difficile salire sul binario giusto. Noi eravamo quelli della protesta rossa di Roma e contro la guerra imperialista, eravamo quelli che una dolce compagna di partito ci concedeva l’amore dopo una poesia di Neruda, eravamo quelli che questo ricordo ce lo tenevamo nel cuore all’insaputa di tutti e non l’avremmo mai detto a nessuno, eravamo quelli che una volta spaccato il cuore alla dolce rivoluzionaria ci sentivamo uccisi nell’animo. Eravamo quelli della lotta, i partigiani comici spaventati guerrieri del nuovo anno,quelli della rivoluzione, di Bandiera Rossa, quelli che leggevano Bakunin, la Beat Generation, quelli che: attenzione compagni che in metro o si sale tutti o tutti fermi. Quelli che: ma ti immagini se qualche stronzo mentre manifesta fa qualche stronzata e ci caricano….ci dichiariamo prigionieri politici e ricusiamo il potere giudiziario tutto… Ma erano frasi ridicole senza senso, per scherzare,la zannella meridionalcalabreseproletariacontadina. Eravamo quelli ora non lo siamo più. Eravamo quelli che hanno tentato di mettersi la testa sulle spalle,eravamo di sinistra. Adesso no,qualcuno si è perso e come canta Guccini, i compagni di un giorno o partiti o venduti sembra si giri attorno a pochi sopravvissuti. Eravamo quelli delle paranoie mentali, della malinconia,della commozione per un rigo di Riccardo Reis. Eravamo quelli che non capivano i reality e i pacchi in tv,ma ridevamo per esempio nel vedere Mentana o Fede incavolati nei fuori onda. Eravamo quelli di compagno di scuola,compagno di niente ti sei salvato dal fumo delle barricate,ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu. Eravamo ora non più. Adesso siamo esiliati nei nostri paesi e se ce ne scappiamo in un altro siamo esiliati due volte strappati al suolo natio. Siamo quelli col nodo in gola perché vogliamo partire e siamo quelli che una volta partiti il groppone ci risale perché vogliamo tornare. Siamo le scritte sulle sabbia. Una voce elettrica annuncia una stazione straniera. IO? Cosa sono? Un fossatese col cuore spartano, eterno ulisse emigrante, cui non è concesso esternare sentimenti perché nato da gente arcigna. La nostalgia i fossatesi se la tengono per se stessi, ognuno sa ciò che ha nel cuore e come disse Pavese non si è mai visto che una riga possa cambiare il mondo.
Principato Domenico
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:09 AM, ,
IN HOC “INSIGNIA” OPEL VINCIT
giovedì 19 marzo 2009
Sostituire 2 auto con un una sola: ecco la sfida che gli ingegneri Opel hanno vinto con la nuova ammiraglia della casa tedesca. Hanno infatti sostituito in un sol colpo la Vectra e la Signum con la Insignia. La vettura tedesca è proposta in 2 varianti di carrozzeria (berlina e Sports Tourer “SW”), nelle 2 motorizzazioni benzina (1600 Turbo da 180 cv e 2000 Turbo da 220 cv), nella motorizzazione a gasolio 2000 CDTI da 131 o 160 cv, negli allestimenti Base e Cosmo. Esteticamente la nuova ammiraglia Opel ha fatto, da un punto di vista del design, un bel balzo in avanti, lasciandosi dietro le linee spigolose della Vectra precedente serie. Infatti la Insignia presenta una linea a metà fra una berlina e una sportiva e filante coupè (sembra più una coupè 4 porte stile Mercedes CLS che una berlina stile Audi A4 o Bmw Serie 3). Anteriormente la nuova auto made in Opel, presenta un frontale elegante e accattivante, che ben delinea il doppio carattere da auto sportiva e di rappresentanza della Insignia, mentre il posteriore è fluente e dinamico come quello di una coupè pura, sportività accentuata dalla coda slanciata e dai fari anch’essi dal disegno sinuoso. Salendo all’interno dell’abitacolo, la Insignia esprime tutte le sue doti di eleganza e di raffinatezza, che le hanno fatto vincere il titolo di Auto dell’Anno 2009. La qualità costruttiva è decisamente eccelsa, cosiccome sono eccelsi i materiali usati (cromi, pelli, plastiche etc), che rendono l’interno un salotto dove fare lunghi viaggi coccolati come fra 2 guanciali. Analizzando nel dettaglio la plancia, possiamo notare come sia la più tecnologica finora concepita dalla casa tedesca (schermo del navigatore in posizione rialzata, comandi clima e radio in posizione centrale e dietro al cambio la manopola di gestione del sistema di intrattenimento e il pulsante del freno a mano elettrico), mentre il quadro strumenti coniuga alla perfezione il mix fra eleganza e sportività, insito nel DNA della Insignia. Ed ora il consuento angolo del test drive: la Insignia provata è stata la 2000 CDTI 160 cv Berlina Cosmo Cambio Automatico da 34258 €. La Opel ha deciso di mandare in pensione un duetto di vetture che sono state sinonimo (soprattutto la Vectra) di berline made in Opel: la Vectra appunto e la Signum, e ha deciso di sostituirle con una sola auto, la Insignia, che gioco di parole a parte, è stata insignita del premio Auto Dell’Anno 2009. La nuova ammiraglia tedesca, che ricordo è disponibile anche nella versione Station Wagon, denominata Sports Tourer, ha una linea che ricorda molto un coupè 4 porte 4 posti, e unisce, a una forma accattivante e sportiva, un interno lussuoso e completo. Su strada la vettura si comporta in maniera assai egregia, è ottimamente insonorizzata, il cambio automatico è preciso e facile da usare, ma soprattutto, il motore che equipaggia la vettura provata (il 2000 CDTI da 160 cv), è semplicemente superbo, per quanto riguarda brillantezza, prestazioni e assenza di rumore o di vibrazioni. Infine il listino con i distinguo fra la berlina e la Sports Tourer. Per la Berlina i prezzi partono da 25000 € della 1800 Turbo Base a 30000 € della 2000 Turbo Cosmo 4x4 (Benzina); si va invece da 26000 € della 2000 CDTI 130 cv Base a 26500 della 2000 CDTI 160 cv Cosmo (Diesel). Per la Sports Tourer si va invece da 26000 € della 1600 Turbo Base a 31000 € della 2000 Turbo Cosmo 4x4 (Benzina); si parte da 27000 € della 2000 CDTI 130 cv Base ai 29500 € della 2000 CDTI 160 cv Cosmo (Diesel).
Bruno Allevi
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:06 AM, ,
Nata di appena 550 grammi festeggia il suo primo compleanno
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:00 AM, ,
Montebello Jonico, riunione degli iscritti dell'UDC
mercoledì 18 marzo 2009
La riunione si occuperà innanzitutto dell’elezione del direttivo comunale provvisorio, vista l’impossibilità di costituire il Congresso Comunale causa il tesseramento ancora in corso.
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postato da Miguel Cervantes; alle 8:54 PM, ,
Consigliaci un libro
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
Etichette: A Montebello Jonico, Cronaca
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:55 AM, ,
Montebello, trasferito un Comandante, se ne fa un altro!!!
martedì 17 marzo 2009
Il rebus del concorso per il comandante dei vigili urbani
Fermo restando che, secondo l'art. 98 della nostra Carta costituzionale, "I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione".
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postato da Miguel Cervantes; alle 7:28 PM, ,
Inglese e scacchi per gli scolari montebellesi
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
Etichette: A Montebello Jonico
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:47 AM, ,
La politica in fermento per le elezioni amministrative
lunedì 16 marzo 2009
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
Etichette: A Montebello Jonico, Politica
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:58 AM, ,
Montebellese calcio, inizia l'avanzata
La partita di oggi 15/3/2009 contro la 2° in classifica, dal nome Punto Edile Bova Marina è finita 4-2 per gli ospiti. Nonostante il risultato dica il contrario, la Montebellese ha impegnato, fino a stremarli, gli avversari. Il primo tempo era terminato 1-3 per i Bovesi.
Nel secondo tempo, l'innesto di 2 fondamentali pedine per la squadra in maglia biancoceleste (la Montebellese), ha reso la gara avvincente.
Al minuto 25° del secondo tempo s riapre la partita. Una magia, su punizione, di Gino "Kakà" Sergi, rimetteva in discussione il risultato della gara.
La voglia di gocare un altro brutto scherzetto ad una squadra di vertice, come era succeso qualche settimana fa al Roccaforte si faceva via via sempre più strada.
Le azioni di attacco si facevano incessanti. Ma la dura legge del calcio, quella del Gol mancato/ gol Subito, portava gli avversari a involarsi in contropiede e a siglare il definitivo 2-4 e mettere la parola fine alla gara.
Si esce coi complimenti dei calciatori del Punto Edile ricambiati dagli undici di casa, con la convinzione che la Montebellese, continuerà a dare filo da torcere a tutti e la squadra di Bova lotterà sicuramente per il secondo posto, che le darà il diritto a disputare le finali regionali.
Il primo gol per la montebellese porta la firma di Billari Pasquale.
Prossima gara, importantissima ai fini della classifica,a Chorio. Vincendola la Montebellese, si lascerebbe dietro sicuramente 2 squadre ed addirittura lancerebbe la volata al Condofuri per un insperato ( alla vigilia del campinato). settimo posto
Ecco la classifica aggiornata, quando mancano 3 partite alla fine del torneo (ricordo che le prime 2 classificate disputeranno le finali provinciali via via fino alle nazionali):
Melitese 38, Punto Edile Bova Marina 35, Valle Tuccio Melito 33, Pallica di Melito 25, Brancaleone 23, Roccaforte 22, Condofuri 12, Chorio 10, Montebellese 9, S. Pantaleo 7.
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:03 AM, ,
I Fossatesi contro la sclerosi multipla
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:43 AM, ,
ARTISTICAMENTEIO APRE LE ISCRIZIONI E GIA’ NUMEROSI SONO GLI ARTISTI PER IL TOUR 2009
venerdì 13 marzo 2009
Il Festival - ci spiega Luana Surace, Direttore organizzativo - è ideato per la valorizzazione di artisti emergenti come cantanti, cabarettisti, ballerini; è mirato anche alla valorizzazione della bellezza ed è per questo che è correlato il concorso di bellezza “Miss Artisticamenteio”, la cui edizione dello scorso anno è stata vinta dalla bellissima e creativa Valeria Bruzzano, giovane emergente cantante e stilista: per la sezione canto invece hanno vinto rispettivamente per la sezione “canzone edita” Matteo Corona e per la “canzone inedita” il cantautore Davide Serpa, artisti che hanno saputo coniugare una varietà di stili musicali. La sezione “Cabaret” è stata vinta da Giuseppe Cannistraci, mentre la sezione “ballo” da Davide Romeo che curerà le coreografie della IV^ edizione del tour 2009.
Il palco è la sede dell’evento e luogo in cui l’artista ricrea le emozioni, ma è anche il banco di prova dell’evento stesso perché “Artisticamenteio” è anche il pubblico, in questa visione del tutto classica, ma del tutto nuova che vede il pubblico protagonista, ed in cui si ricrea il rapporto tra i tre protagonisti: Audio, Palco e al centro l’Artista, capace di dar vita all’emozione e creare la sinergia.
Tra gli ospiti che accompagneranno il Tour 2009 la barzellettiera Tina Tripodi, ospite di punta reduce da “la sai l’ultima”, un “comico piccante”, simpatico e forte, capace d’essere comico anche fuori dalla scena per la sua spontaneità tutta popolare.
Ospite d’eccezione la cantautrice Mita che per la delizia del suo canto è stata accostata alla bellezza della Fata Morgana, e che accompagnerà tutto il tour 2009 del festival itinerante, che ormai da tre anni cerca giovani talenti emergenti nei vari settori.
Nello spirito della Kermesse musicale, vorremmo anche ricordare il concorso aperto a tutti “Invia il tuo video”, tramite il quale ogni artista potrà girare un video amatoriale enunciando la frase di soli tre secondi “Artisticamenteio”; i vincitori dei migliori video saranno premiati nelle serate itineranti del Tour.
Vorremmo concludere riportando una frase del conduttore, Salvatore Borrelli, il partenopeo che si diletta nello scrivere poesie.
Artisticamenteio è il collante necessario per ogni anima, dalla più semplice alla più nobile del quotidiano perché tutto è arte!! Artisticamenteio è quello che manca, è quello a cui ognuno ambisce, il potersi esprimere artisticamente con il proprio io che spontaneamente diviene un “tu”, che per semplice trasporto diventa un “noi”.
Per ulteriori informazioni e per scaricare i moduli d’iscrizione, Luana Surace Direttore
Le iscrizioni sono aperte per partecipare al Tour 2009
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:25 AM, ,
L’8 marzo dedicarlo ad Anna Politkovskaja
domenica 8 marzo 2009
Anna Politkovskaja, uccisa nell’ascensore di casa sua e i cui presunti assassini sono stati tutti assolti.
Lei donna, estranea ad ogni guerra e appartenenza patriottica aveva fatto della sua penna di cronista della guerra in Cecenia, lo strumento di svelamento della verità e di messa a nudo delle menzogne, considerate, da sempre, da chi le guerre le fa, una virtù ed una necessità.
Ricordare, in questo giorno, la sua vita, le sue scelte, le sue passioni, il suo essere giornalista, è un modo non solo per rendere omaggio alla donna e alla cronista, ma anche per dare senso alla sua morte.
Anna Politkovskaja era nata nel 1958 a New York, dove i suoi genitori ucraini erano diplomatici sovietici all’Onu.
Fu rimandata in Russia per studiare e, dopo la scuola, è entrata nella facoltà di giornalismo dell’università statale di Mosca, una delle più prestigiose dell’Urss.
Qui aveva potuto consultare libri che all’epoca erano al bando, grazie allo status diplomatico dei suoi genitori, e aveva potuto scrivere una tesi di laurea su una poetessa quasi proibita, l’emigrata Marina Cvetaeva.
Dopo la laurea, Anna ha lavorato prima per il quotidiano “Izvestija” e poi per il giornale della linea aerea “Aeroflot”.
“I giornalisti – racconta – avevano biglietti gratis tutto l’anno: potevano prendere qualsiasi aereo e andare dove volevano. Ho girato in lungo e in largo il nostro enorme paese. Venivo da una famiglia di diplomatici, ero una lettrice accanita, un po’ secchiona. Non sapevo niente della vita”.
Quella vita che amava e la rese cronista onesta e curiosa, donna appassionata della sua libertà e del suo lavoro.
Con l’arrivo della perestrojka, passa alla stampa indipendente e non può non essere felice.
“Da un punto di vista economico la vita diventò molto difficile”, racconta, “ma politicamente fu tutt’altro che uno shock. Era pura felicità, quella di poter leggere, pensare e scrivere tutto ciò che volevamo. Era una gioia. Bisognava essere disposti a sopportare molto, anche in termini di difficoltà economica, per amore della libertà”.
Di lì a poco i nuovi paesi dell’ex Unione Sovietica si sfaldano e scatenano guerre intestine.
Anna segue sin dall’inizio la guerra più feroce, quella per la riconquista del controllo della piccola regione della Cecenia, costata la vita a 200 mila persone.
Amante della pace e libera da ogni sentimento di patriottismo, ne diventa una delle croniste più tenaci e più appassionate.
Nel parlare delle due guerre cecene – la prima, dal 1994 al 1996 sotto la presidenza di Eltsin, e la seconda del 1999, sotto Putin – Anna ritiene che se fermare la prima è stato il maggiore successo dei reporter russi, la seconda è stata il loro più grande disastro.
All’epoca Putin, infatti, cercò di impedire che i giornalisti raccontassero i misfatti russi in Cecenia.
E’ quello che fece, invece, Anna Politkovskaja fino a quando la sua vita non venne spezzata per mano assassina.
A lei, madre di due figli, la seconda guerra cecena è costata innanzitutto il suo matrimonio.
Un giorno del 1999 dopo un reportage su un attacco russo a Grozny in cui erano stati colpiti un mercato e un reparto di maternità ed erano rimaste uccise decine di persone, tra cui donne e bambini, tornò a Mosca e il marito le disse: “Non ce la faccio più a sopportare tutto questo”.
Qualche mese prima aveva rischiato la vita quando, in viaggio, come negoziatrice, verso Beslan, subito dopo il sequestro degli ostaggi nella scuola, qualcuno le aveva versato del veleno in una tazza di tè.
In quegli anni ricevette molte minacce di morte da soldati russi, combattenti ceceni e altri gruppi armati.
Era convinta che fossero proprio le scelte politiche di Putin ad alimentare il terrorismo ed ebbe parole dure verso l’occidente.
“Com’è possibile – scrive – parlare del mostruoso numero di vittime e del terrorismo in Cecenia, e poi stendere un tappeto rosso davanti a Putin, abbracciarlo e dirgli “Noi siamo con te, sei il migliore?”. Questo non dovrebbe succedere. Capisco che il nostro paese è un grande mercato, che è molto allettante. Me ne rendo perfettamente conto.
Ma noi non siamo persone di serie B, siamo gente come voi, e vogliamo vivere”.
Anna Politkovskaja voleva vivere e l’hanno assassinata.
In questo 8 marzo questo mio ricordo lo depongo simbolicamente sulla sua tomba, come una mimosa, il fiore di riconoscimento tra donne.
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postato da Miguel Cervantes; alle 12:10 AM, ,
“1° Trofeo Challenger Bronzi di Riace”.
sabato 7 marzo 2009
La regata è "open" cioè aperta ad imbarcazioni d'altura e di mini altura, consentendo così la partecipazione ad un folto numero di partecipanti e la costituzione di una nutrita flotta che aggiungerà spettacolo allo spettacolo. La formula di questa prima edizione è però più articolata rispetto alla singola gara; il vincitore, infatti, non potrà conservare il trofeo, che verrà definitivamente aggiudicato solo dopo aver vinto per tre anni la regata, sulla falsa riga della ben nota Coppa Rimet. Altra rilevante iniziativa è quella che "obbligherà" gli equipaggi ad ospitare un allievo della scuola vela, clausola del regolamento questa, che evidenzia la grande voglia di condividere questo importante evento e di trasformarlo in un volano che possa collegare l'attività turistica, quella agonistica ed il grande serbatoio costituito dai giovani timonieri che da pochi anni si confrontano col meraviglioso mondo della vela. La giornata sportiva sarà seguita da un'altrettanto ricca premiazione che si terrà, senza soluzione di continuità, dopo gli arrivi delle imbarcazioni, presso i confortevoli ed accoglienti locali del Circolo Nautico Reggio in via Naz.le Pentimele n 14, nel corso di un variegato "buffet-cena" con musica dal vivo ed una grande voglia di raccontarsi una meravigliosa giornata di sport ed aggregazione.
Carmelo Regolo
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 5:08 PM, ,
"I Fossatesi nel mondo" per l'AISM
venerdì 6 marzo 2009
In oltre 3.000 piazze saranno distribuite dai volontari AISM oltre 230.000 piante di gardenia, in cambio di una donazione di 13 euro.
Anche l’associazione culturale “I Fossatesi nel mondo”, come ogni anno da quando si è costituita, parteciperà alla raccolta dei fondi, allestendo uno stand in piazza Municipio a Fossato Ionico.
Il presidente del sodalizio fossatese, Mimmo Pellicanò, invita i cittadini ad acquistare le gardenie, per un’altra gara di solidarietà nei confronti di chi è stato più sfortunato di noi.
Quindi, insieme alla tradizionale mimosa, l'8 marzo regala una pianta di gardenia: un fiore per vincere la sclerosi multipla!!!
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postato da Miguel Cervantes; alle 8:38 PM, ,
Concorso per comandante dei VV.UU., rimangono in 14 i pretendenti
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:36 PM, ,
Il reggino Fortunato Vinci nel governo nazionale del Comitato Italiano Paralimpico
E’ il primo dirigente calabrese a rivestire una carica nazionale nel Comitato Paralimpico e dovrà essere il portavoce delle istanze e necessità della base e delle realtà associative sul territorio. Il prestigioso incarico premia l’attività sul campo che dura da oltre dieci anni, prima come delegato regionale della Fisd (Federazione Italiana Sport Disabili) per la Calabria e da quattro anni quale presidente del Comitato Regionale per la Calabria del CIP.-
Si deve a lui lo sviluppo in Calabria in termini quantitativi di atleti disabili praticanti e di associazioni affiliate al C.I.P., oltre che l’accresciuta qualità dell’attività, che ha portato ad una maggiore qualificazione dei tecnici e degli altri operatori sportivi, ma anche a raggiungimento di tanti risultati di alto livello conseguiti da atleti calabresi nelle varie discipline sportive.
Adesso gli impegni di Fortunato “Titti” Vinci, dovranno diversificarsi tra il territorio calabrese ove per la gestione dell’attività regionale può contare su un affiatato comitato regionale che lo affianca e quelli nazionali ove saprà far valere la propria personalità e capacità, oltre che l’enorme esperienza acquisita sul territorio.
Carmelo Regolo
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:33 PM, ,
Seconda proposta della gamma Megane
giovedì 5 marzo 2009
Bruno Allevi
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 5:13 PM, ,
Melito, una rassegna teatrale in ricordo di Nuccia Romeo
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
Etichette: a Melito P.S., In Calabria
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:39 PM, ,
Importante riconoscimentoa due giovani democratici della federazione di Reggio Calabria.
Sono stati eletti nella direzione nazionale ben due esponenti su cinque del reggino : Antonino Castorina,consigliere di Amministrazione dell’Ardis della “Università Mediterranea”e Giuseppe Fortugno, figlio dell’On. Maria Grazia Laganà.
L’assemblea si è anche dotata di un proprio presidente che è Marco Vallone del crotonese,lo stesso sarà affiancato da Francesco Chiravalle come suo vice.
Si è pertanto ultimato tutto l’iter di organizzazione della struttura dirigenziale dei giovani democratici in Calabria,nei prossimi giorni si andranno ad individuare le scadenze nelle varie federazioni per l’elezione degli organismi provinciali dei giovani democratici.
Nella foto Antonino Catorina
Etichette: In Calabria, Politica
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:26 PM, ,
TORBALL – Sfumano i sogni della Reggina UIC Reggio Calabria
A conclusione del campionato nazionale maschile di Serie A di Torball, i reggini buttano alle ortiche, nell’ultima giornata la possibilità di vincere per la prima volta lo scudetto tricolore della specialità. Dopo essere stati per tutto il Campionato in testa alla classifica, facendo pregustare il successo finale, invece, nell’ultimo concentramento giocato a Colleferro, subiscono due pesanti sconfitte (5 a 1 e 4 a 2) ad opera dell’inseguitrice S.S. Teramo, che così si aggiudica il titolo tricolore 2008-2009.
Nemmeno il tempo di smaltire questa cocente delusione che, anche in Coppa Italia, nella finale disputata la scorsa settimana a Milano, la Reggina UIC ha dovuto cedere nuovamente le armi al cospetto dello strapotere della S.S Teramo, dalla quale ha subito in Finale altre due sconfitte (4 a 1 e 9 a 3) vedendo sfumare la possibilità di conquistare la Coppa Italia di Torball maschile.
A determinare pesantemente le sconfitte ad opera del Teramo è stato Alessandro Di Girolamo, il migliore atleta italiano della specialità, che in prestito nelle file calabresi aveva trascinato la Reggina U.I.C alla conquista nel 2004 del primo dei due scudetti tricolori della società reggina nel Goalball maschile.
Il Torball è un gioco per donne e uomini non vedenti o con handicap visivo. Ogni squadra è composta da tre giocatori e si gioca all’interno di una palestra. Su entrambi i lati corti di un campo rettangolare è situata una porta.
Si utilizza un pallone, con campanelli al suo interno, che durante il gioco dev’essere lanciato e passare sotto tre corde tese che attraversano il campo.
Lo scopo del gioco è di tirare il pallone in maniera che oltrepassi la linea di porta della squadra avversaria mentre questa tenta di impedirlo. La successiva mossa è che la squadra di difesa diventa quella di attacco e viceversa.
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:23 PM, ,
Il segretario UDC Lorenzo Cesa a Reggio Calabria: “Più attenzione per la Calabria e il Mezzogiorno”
Una standing ovation ha salutato il suo intervento e lui, dinnanzi alla folla che gremiva la sala, ha affermato con soddisfazione interrompendo gli applausi:” E’ un privilegio stare da questa parte, e una così alta partecipazione ci dà conferma della bontà delle scelte fatte fino ad ora e ci spinge ancor di più a credere nel nostro progetto politico”.
Sul tavolo dei relatori vi erano tutti gli esponenti calabresi del partito: il coordinatore comunale di Reggio Calabria Mimmo Pellicanò, il segretario provinciale Franco Candia, il presidente provinciale Paolo Mallamaci, il segretario regionale Francesco Talarico, i consiglieri regionali Michele Trematerra e Pasquale Maria Tripodi, il dirigente nazionale Gino Trematerra, i due parlamentari Roberto Occhiuto e Mario Tassone.
Moderatore degli interventi Pino Bova, che ha posto al centro del dibattito la questione calabrese e le politiche per il Sud: “Occorre operare un riequilibrio delle risorse economiche tra Nord e Sud, per realizzare le infrastrutture necessarie a recuperare il gap con il resto del paese e fermare la diaspora dei nostri giovani e delle nostre intelligenze. Sono bastati dei giorni di pioggia al di sopra del normale per mettere in ginocchio la Calabria! Questo è inaccettabile!”.
Tema condiviso da tutti i relatori che si sono soffermati sull’azione debole della politica del governo verso la Calabria e il Mezzogiorno.
L’UDC è un partito in piena crescita e fa gola alle altre forze politiche per possibili alleanze.
Ha affermato ironicamente il parlamentare Roberto Occhiuto: “Il voto dato a noi prima era ritenuto inutile, mentre adesso tutti ci vogliono!” E poi: ”Ci arrivano continue richieste di alleanza da destra e da sinistra, ma noi non faremo una scelta che si basi soltanto sulle candidature. L’Udc farà le sue alleanze soltanto sulla base dei programmi e sulle cose da fare e con chi vuole operare per portare il cambiamento in Calabria”.
Cesa ha sottolineato l’impegno dell’Udc nel costruire un forte schieramento di centro con movimenti e persone che condividono il progetto che mette al centro la persona, la difesa della vita, la famiglia, l’unità nazionale, la solidarietà.
“Il bipolarismo così come è concepito è già morto”, ha esordito. “Da 15 anni destra e sinistra litigano pure sui grandi temi, mentre è necessaria una politica moderata e meno rissosa per risolvere i problemi che ci attanagliano”.
Cesa ha richiesto un piano straordinario per il Sud, con cospicui investimenti nelle infrastrutture per creare posti di lavoro, in quanto la politica del governo nei confronti del Meridione è insufficiente. “Hanno dirottato i fondi Fas per recuperare i tagli dell’Ici a discapito delle infrastrutture del Mezzogiorno”, ha sbottato il segretario.
“Pure sulla sicurezza il governo sta sbagliando, pensando all’utilizzazione delle ronde e dei militari, e tagliando i fondi alla Polizia. Serve la certezza della pena come in Romania, dove chi va in carcere ci sta per davvero”.
Il Ponte sullo stretto è un’opportunità, ha detto Cesa, perché è un’opera in grado di dare lavoro e attrarre il turismo, ma è pur vero che, contestualmente, dovrà essere rimodernato il sistema stradale e ferroviario della Calabria.
Parlando di riforma federale, il segretario Udc ha affermato: “La legge sul federalismo in discussione alla Camera è un provvedimento negativo che spezzetterà ancora di più il Paese, così come è molto confusa la parte della legge dedicata agli enti locali che avrebbe meritato un dibattito a parte”.
Aggiungendo che il gruppo dell’Udc presenterà alla Camera un emendamento alla legge sul federalismo per introdurre la città di Reggio nelle aree metropolitane, per dare sviluppo all’area dello Stretto e per sfruttare le potenzialità del porto di Gioia Tauro.
L’Udc ha vinto la battaglia importante per il mantenimento delle preferenze nelle elezioni europee e ha fatto partire una raccolta di firme per promuovere una legge d’iniziativa popolare per rintrodurre la preferenza alle elezioni nazionali.
“I parlamentari li dovete scegliere voi”, ha gridato alla platea Cesa, “perché è a voi che debbono dare conto, e non al padrone di turno”.
Per quanto riguarda le alleanze il segretario ha le idee chiare: “ Alle provinciali di Cosenza e di Crotone correremo da soli, per le regionali c’è ancora tempo prima di scegliere. Oggi posso dire che Loiero è un amico, però mi dicono che Scopelliti stia lavorando benissimo”.
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postato da Miguel Cervantes; alle 1:41 PM, ,
E' uscito il 2° numero di Montebello Jonico Magazine
domenica 1 marzo 2009
Questo secondo numero, che si può ottenere versando un contributo al sodalizio fossatese, dedica molto spazio al problema viario comunale dopo le recenti frane e smottamenti causati dal maltempo.
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postato da Miguel Cervantes; alle 8:21 PM, ,
Comune di Montebello J. Approvato il “Piano triennale per il contenimento delle spese di funzionamento” dell’ente
Fabio Macheda(Il Quotidiano della Calabria)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:13 PM, ,